Us, l’impreditoria catanzarese convocata a Palazzo De Nobili dal sindaco (CON VIDEO)

 La fumata alla fine è stata grigia ma di un grigio che fa ben sperare

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    Metti un pomeriggio di fine giugno, attorno allo stesso tavolo, il fior fiore dell’imprenditoria cittadina. Metti a capotavola il neo sindaco Abramo e come oggetto di discussione nel piatto il futuro del calcio a Catanzaro. Uno dietro l’altro piccoli e grandi alfieri dell’economia catanzarese hanno risposto alla chiamata del primo cittadino, hanno varcato i cancelli di Palazzo De Nobili, salito le scale e questo pomeriggio si sono chiusi in conclave per tentare di deliberare. Daniele Rossi con Matteo Tubertini, Massimo Poggi seguito a ruota da Giuseppe Speziali, poi Dario Lamanna, Giovanni Colosimo, Maurizio Mottola D’Amato e Ernesto Cafasi. Intorno alle 17 gli arrivi alla spicciolata e l’inizio della riunione, tre ore dopo l’uscita e i saluti. La fumata alla fine è stata grigia ma di un grigio che fa ben sperare sia per ciò che concerne la possibilità di una ricapitalizzazione che per quanto riguarda l’ipotesi salvataggio della categoria. Cautamente soddisfatto il sindaco Abramo che ha parlato di «operazione tecnicamente difficile» sottolineando però la disponibilità degli intervenuti. «Mi sono subito messo a lavorare per la vicenda dell’US Catanzaro e fino a venerdì farò solo questo – ha detto il sindaco al termine dell’incontro – Ho raccolto l’assenso di diversi imprenditori, alcuni sono intervenuti qui oggi altri sono stati contattati telefonicamente e con loro abbiamo iniziato questa corsa contro il tempo. Non è facile dal punto di vista burocratico – ha proseguito – ma abbiamo un’opzione B fatta di piccoli imprenditori disponibili per una sponsorizzazione che si somma ad un’opzione A. Avessimo avuto qualche giorno in più le cose sarebbero state differenti e più semplici». Lapidario il commento sull’incontro di questa mattina con Benedetto Mancini: «Abbiamo incontrato un altro imprenditore che è venuto da fuori ma non ci sono i tempi tecnici per portare avanti questa operazione, per questo mi sono rivolto agli imprenditori locali». Perchè tempo da perdere non ce n’è e morta una pista è necessario subito batterne un’atra.
     
    Il fatidico 26 – Sul fronte scadenze la giornata ha riservato poche sorprese: come già annunciato nei giorni scorsi la società non è riuscita a coprire l’intera cifra pagando comunque tutti gli oneri e l’Irpef prevista; di stipendi netti ai tesserati solo una mensilità – quella di marzo – il ché non metterebbe comunque al riparo il club da eventuali penalizzazioni da scontare nel prossimo campionato.
     
     
    Gianfranco Giovene
     

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