Si è spento l’imprenditore Giovanni Colosimo

A marzo aveva ricevuto dal sindaco Abramo la cittadinanza onoraria. Un anno prima la laurea ad honorem all'Umg (clicca qui per vedere)  

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    E’ venuto a mancare Giovanni Colosimo, storico imprenditore della città legato al marchio Igea – Findus. Aveva novant’anni. Proprio lo scorso 10 marzo il Comune gli aveva conferito la cittadinanza onoraria. La notizia è di pochi minuti fa. I funerali si terranno domani al Duomo alle ore 15.  Gioavanni Colosimo non era solo un grande imprenditore, ma un amante della cultura, al punto da essere tra i maggiori sostenitori della Fondazione Politeama, un silenzioso benefattore ed era stato anche protagonista del passaggio di proprietà del Catanzaro Calcio qualche mese fa. Una figura viceralmente legata a questa città.

    g.z.

    A seguire alcuni passaggi che raccontano l’imprenditore nel giorno in cui il Comune gli ha conferito l’onorificenza

    La vita di Giovanni Colosimo meriterebbe di essere raccontata in un film, quale testimonianza dei valori più alti e più belli: il coraggio, la determinazione, l’intelligenza, l’onestà.

    L’esperienza in SudAmerica, iniziata nel lontano 1950, è stata fondamentale per Giovanni Colosimo. 

    Lì, dopo pochi anni, è riuscito ad avviare attività autonome, via via sempre più grandi.

    Ad affascinarlo è l’industria della refrigerazione, sempre più importante per la conservazione e il consumo degli alimenti. Nel 1953, riesce a fondare una società per la produzione e la commercializzazione di frigoriferi, capace di produrre 22 unità al giorno.

    Nel 1958 rientra per la prima volta in Italia per impiantarvi una fabbrica di acque minerali. Sempre in Argentina, costituisce una società per l’importazione di legame dal Paraguay e dal Brasile.

    Ma è il 1962 l’anno della definitiva svolta. Giovanni Colosimo torna definitivamente in Italia e fonda quello che può essere considerato il suo capolavoro: l’Igea Calabra, la società che gestisce per la nostra regione i “colossi del freddo”, “Algida” e “Findus”.

    Una crescita continua che ha portato l’azienda di Giovanni Colosimo a fatturati molto importanti con significativi riflessi sull’occupazione e sullo sviluppo.

    Ma la vita di Giovanni Colosimo, così ricca di soddisfazioni, non si concentra solo sull’imprenditoria.

    Egli coltiva, in maniera discreta e senza clamori, la passione per la cultura, per le arti e per lo sport. In particolare per l’opera lirica che egli ha potuto anche apprezzare all’estero come uno dei simboli universali del genio italiano nel mondo.

    Giovanni Colosimo – che nel frattempo ha ricevuto importanti riconoscimenti come la nomina a Cavaliere del Lavoro e più recentemente la laurea honoris causa in Economia e Managementall’Università Magna Graecia – sente suo dovere fare qualcosa di concreto per la sua terra e in particolare per la Città – Catanzaro – dove ha scelto di vivere con la sua adorata famiglia.

    Egli comprende che l’imprenditoria può stringere un’alleanza con la cultura per fare crescere una comunità.

    GLI AIUTI ALLA CULTURA CATANZARESE

    Ed ecco che arrivano – spontanei – i suoi notevoli contributi finanziari al Teatro Politeama e alla squadra di calcio che porta il nome della Città, la gloriosa US Catanzaro.

    Ed è stato proprio il suo più recente gesto di spontanea generosità – il contributo elargito alla Fondazione Politeama per l’allestimento – altrimenti proibitivo – dell’opera lirica La Boheme – a spingermi a proporre a questo Onorevole Consiglio il conferimento della cittadinanza onoraria al Cavaliere Giovanni Colosimo, quale segno di gratitudine per ciò che ha fatto per la Città.

    Un’intenzione che ho condiviso – mi sia consentito questo passaggio – con un consigliere comunale particolarmente sensibile e attento al sociale come Lorenzo Costa.

    E ringrazio il presidente Cardamone e tutti i capigruppo consiliari per avere accolto, senza riserve, questa proposta.

    La Boheme ha segnato il ritorno della grande lirica al Politeama, evento che ha attirato nella nostra città centinaia di appassionati giunti da tutta la Calabria, a testimonianza della centralità del nostro teatro nel panorama culturale e artistico regionale.

    Se tanti appassionati, se tanti giovani hanno potuto seguire dal vivo un’opera lirica così importante, lo si deve – in buona parte – a quest’uomo che nella sua vita ha sempre lasciato segni e tracce importanti.

    Colosimo si colloca nella scia dei grandi pionieri dell’imprenditoria catanzarese, di coloro che nell’immediato dopoguerra, si sono rimboccati le maniche, che sono partiti da zero, raggiungendo traguardi importanti non solo per sè stessi, ma per l’intera comunità catanzarese.

    Mi piace qui ricordare , a tale proposito, le principali personalità dell’imprenditoria che hanno saputo, come Colosimo, creare sviluppo, ricchezza, occupazione, ma anche sostenere il progresso sociale e culturale della Città.

    Persone come Eugenio Mancuso, Guglielmo Papaleo, Pino Albano, Vincenzo Speziali, Leonetto Noto, Tony Boemi, Gioacchino Carrozza, Angelo Proto. Forse ne dimentico qualcuno e me ne scuso.

    Ma consentitemi anche di ricordare, con commozione, mio padre, Antonio Abramo, capace di trasformare una piccola tipografia artigiana in un moderno gruppo editoriale.

    Colleghi Consiglieri, Autorità, Gentili Ospiti,

    la vita di Giovanni Colosimo è un esempio di come la determinazione e l’orgoglio possano consentire di raggiungere risultati insperati.

    E’ la dimostrazione che anche in Calabria – regione tra le ultime in Europa – è possibile costruire lo sviluppo, coniugato all’impegno sociale e culturale.

    IL PENSIERO VERSO I GIOVANI

    Questa bella giornata, così densa di significati, deve rappresentare anche un momento di riflessione sull’attuale fragilità del sistema economico calabrese e sulla necessità di affrontare senza esitazione questo mostro dalle mille teste che si chiama disoccupazione giovanile.

    Le percentuali di ragazzi che non hanno lavoro, di persone con lauree importanti che sono costrette ad andare all’estero, di gente che è stremata dalla ricerca infruttuosa di un’occupazione, sono inaccettabili per una società civile.

    Di fronte a questa drammatica emergenza, nessuno può tirarsi indietro. 

    C’è bisogno di istituire un tavolo di lavoro, che superi anche le divisioni partitiche e di schieramento, per varare un grande piano per il lavoro, utilizzando al meglio le risorse dell’Unione Europea del Programma 2014-2010, destinandole alla produzione e allo sviluppo.

    I talenti che escono dalle nostre Università – e in particolare dal nostro brillante Ateneo “Magna Graecia” che continua sotto la guida del rettore Quattrone ad inanellare strepitosi successi nel campo della ricerca – devono essere messi nelle condizioni di esprimere il proprio valore.

     

    La ricerca scientifica deve però essere applicata al mondo della produzione e questo è un compito che spetta alle Istituzioni con il varo di un vasto programma finalizzato all’alleanza strategica tra innovazione e imprese.

    C’è bisogno che ognuno faccia la sua parte, che tutti si rimbocchino le maniche, come ha fatto, tanti anni fa, quest’uomo straordinario che è Giovanni Colosimo”.

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