Umg, alta formazione al S. Giovanni ma l’integrazione è ancora lontana

I master si terranno in un rinnovato complesso monumentale che resterà anche un polo museale d'eccellenza, ma l'Unicz non è ancora parte del territorio

Più informazioni su


    di Danilo Colacino

    La piena integrazione dell’Umg nel tessuto socioeconomico cittadino? Possibile, anzi molto probabile, ma ancora un po’ lontana. Ecco il verdetto emerso dalla conferenza stampa indetta in mattinata per ufficializzare il trasferimento dell’alta formazione dal campus di Germaneto al centro storico. Dove? Ma nell’elegante cornice del San Giovanni naturalmente, in cui stamani i delegati dell’Unicz – i direttori di Dipartimento Stefano De Franciscis e Valerio Donato – e il sindaco Sergio Abramo, affiancato dal vice e assessore alla Cultura Ivan Cardamone e dall’altra componente della Giunta referente per l’Istruzione Nunccia Carrozza, hanno messo in rilievo l’importanza di coniugare nella struttura un polo museale d’eccellenza e l’attività di specializzazione degli studenti. Master che, come ricordato dai professori intervenuti, sono ormai determinanti per l’ingresso del mondo del lavoro, venendo dopo una laurea divenuta un punto di partenza e non più il coronamento di un percorso da cui poi spiccare il volo verso l’esercizio della professione. Il Complesso monumentale è quindi destinato a diventare un ombelico della didattica accademica e non è cosa da poco. Ma basta per avere un Ateneo meno ‘autarchico’ e maggiormente legato al contesto catanzarese? Pare di no, perché per stessa ammissione del rappresentante del rettore De Sarro, De Franciscis, la politica locale e l’Università si devono mettere attorno a un tavolo e parlare. Parlare tanto. Ad esempio del fatto che le lezioni a Germaneto siano state calibrate, per così dire, per terminare un quarto d’ora prima della partenza dell’ultimo pullman Amc o dei bus diretti verso i comuni limitrofi. Ma non è finita qui e lo spiega ancora De Franciscis, con cui concorda il suo collega Donato, dicendo: “Non posso negare che anche al nostro interno qualcuno giudichi con un pizzico di diffidenza ogni operazione che sposta l’offerta formativa dell’Umg dal quartier generale di Germaneto. Ma da questo modo di pensare ad eventuali resistenze, o peggio ostilità, verso il trasferimento di talune attività ce ne corre parecchio. La verità è che da un lato bisogna migliorare sotto diversi aspetti e dall’altro reperire fondi per finanziare vari progetti. Non si può ottenere granché, infatti, se decidiamo di venire nel cuore del capoluogo, ma assistiamo alla chiusura di bar o altri esercizi alle 8 di sera. C’è poi da dire – ha aggiunto – che vorremmo contribuire a molte iniziative di spessore, però non si dimentichi che ogni Università risponde a logiche nazionali e dunque non strettamente territoriali e soprattutto come premettevo servono risorse per essere più munifici. Comunque sia, l’ho premesso, per ottimizzare gli sforzi è necessario un fitto e costante dialogo con le altre Istituzioni di riferimento”.

    La soddisfazione di Abramo. Soddisfatto per l’ennesimo accordo raggiunto tra Comune e Unicz, il sindaco Abramo – introdotto dal capo ufficio stampa di Palazzo De Nobili, Sergio Dragone – ha così commentato: “I percorsi post-laurea sono fondamentali per la crescita di centinaia di nostri giovani che altrimenti non potranno mai attirare l’attenzione disolide e affidabili imprese private e categorie lavorative come i notai, tanto per citare i professionisti fra i più interessati. Oggi plaudiamo quindi a un grande risultato malgrado anche su tale importante obiettivo qualcuno abbia avuto da ridire”.   

    Più informazioni su