‘Senza metterci se stessi non si può essere comandanti di uomini’

Nino De Santis fino ad oggi capo della Squadra Mobile saluta i suoi uomini e i colleghi della Questura di Catanzaro

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    Di Giulia Zampina

    “Questo lavoro me lo sono scelto molti anni fa e molti anni fa ho voluto dargli questa direzione , pur sapendo che poi ci sarebbero stati momenti come questi , di commiato , di saluto a persone con cui si è condiviso gran parte della quotidianità” . Con queste parole Nino De Santis, capo della Squadra Mobile di Catanzaro dal 2015 a oggi, ha salutato i suoi uomini , i funzionari ed i dirigenti della Questura, che in questi tre anni gli sono stati accanto come colleghi e collaboratori. A precederlo nei saluti , il dirigente dell’anticrimine Angelo Morabito , il neo vicario della questura Aurelio Montaruli e Angelo Paduano, definito dallo stesso De Santis , l’anima e il cuore della squadra mobile di Catanzaro. Una cerimonia privata a cui erano presenti anche i rappresentanti delle sigle sindacali e durante la quale non sono stati i risultati investigativi della squadra mobile oggetto di discussione “quelli li giudicheranno altri” ha detto Paduano, ma la grande risorsa in termini umani e di sacrificio anche personale che la Squadra Mobile , insieme a tutti i colleghi delle diverse divisioni della Questura, costituisce per l’intera Provincia. Nelle parole di Nino De Santis c’è posto per i giovani funzionari , ma anche per le donne e gli uomini per i quali ha detto “la porta è stata sempre aperta . Perché senza metterci un po’ di se stessi un pizzico di umanità in ciò che si fa, si può essere comandanti , ma non comandati di uomini” . De Santis assumerà il comando della squadra mobile di Firenze, lasciando il suo posto a Marco Chiacchiera , ora dirigente del commissariato di Lamezia

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