‘Per rione Pistoia dal Comune solo promesse. Ma le date non tornano’

Fare per Catanzaro e Cambiavento: 'Molti degli interventi annunciati direttamente dal sindaco non rientrano tra i provvedimenti previsti nel progetto Riqualificazione Catanzaro Sud – Da periferia a nuova Centralità'' 

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    ‘L’amministrazione comunale non si smentisce nel suo modo di operare del tutto autoreferenziale che, troppo spesso, è foriero di scelte lontane dai reali bisogni dei cittadini. Così come non si smentisce nel continuare a negare la necessità di avviare un nuovo modo di fare politica fatto di scelte condivise e partecipate che nascono dal dialogo e dal confronto con i cittadini. Quello che invece si produce è l’utilizzo di fondi pubblici impiegati per produrre un beneficio solo nel breve periodo e che getta fumo negli occhi dei cittadini a uso e consumo della prossima campagna elettorale’. A intervenire sono i gruppi consiliari #fareperCatanzaro e Cambiavento.

    ‘Nei giorni scorsi – affermano – si è levata forte la voce dei componenti del Comitato del quartiere Pistoia che da troppo tempo si sentono presi in giro dalle tante promesse fatte dall’amministrazione comunale. Promesse iniziate, a dire il vero, già durante la campagna elettorale dello scorso anno. Oggi questi cittadini catanzaresi si sono trovati di fronte all’ennesima sorpresa nell’apprendere che molti degli interventi annunciati direttamente dal Sindaco, non rientrano tra gli provvedimenti previsti nel progetto “Riqualificazione Catanzaro Sud – Da periferia a nuova Centralità”. Vogliamo riscostruire la faccenda per tentare di dare una risposta esaustiva ai cittadini che da troppo tempo sono relegati,non solo dal punto di vista geografico, ai margini del Capoluogo di regione, perché è proprio sui residenti delle periferie che ricade il vero onere dell’inclusione sociale che continua a essere assente dall’agenda dell’amministrazione Abramo’.

    ‘E’ proprio su questo aspetto  – affermano i consiglieri comunali di opposizione- che si sono sollevate le ire del Comitato che all’inizio di gennaio, durante un sopralluogo tecnico nel quartiere, aveva chiesto al Sindaco di utilizzare, parte delle ingenti risorse destinate alle opere di riqualificazione, per la costruzione di una struttura che potesse fungere da centro di aggregazione sociale considerato che in tutto il quartiere non esistono altri luoghi di incontro e di socializzazione. E c’è da dire che Abramo non aveva assolutamente escluso tale possibilità, anzi aveva detto di più, spingendosi a esporre ipotetici ulteriori lavori di ripristino del Centro polifunzionale dedicato a Paolo Borsellino. Per rafforzare queste sue promesse si era impegnato a promuovere un incontro con i referenti del Comitato per capire meglio le esigenze del quartiere’.

    ‘Ma le promesse, a quanto pare – è il commento dei consiglieri –  lasciano il tempo che trovano, perché nei mesi successivi a nulla sono serviti i continui tentativi dei rappresentanti il Comitato di incontrare il Primo cittadino. E così, dopo le continue prese in giro e i mancati impegni rispetto a una serie di richieste di interventi di ordinaria amministrazione (cura del verde pubblico e potatura alberi pericolanti, disinfestazione del quartiere dalle zanzare, la copertura di alcune buche del manto stradale), ai residenti della zona non resta che constatare il totale abbandono da parte del sindaco e della sua giunta. Per capire meglio tutta la faccenda e poter formulare anche delle domande chiarificatrici al Sindaco abbiamo bisogno di ricostruire la vicenda. Con Dpcm del 25 maggio 2016 il Comune di Catanzaro risulta destinatario di un finanziamento di 17.513.000 euro a valere sul Fondo per lo Sviluppo e la coesione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia, finalizzato alla realizzazione di interventi urgenti per la rigenerazione delle aree urbane degradate, istituito all’art. 1, comma 974, della Legge di stabilità 2015’.

    ‘Il valore complessivo del progetto è pari a 30.264.000 euro – proseguono da Fare per Catanzaro e Cambiavento – con una parte di finanziamento privato pari a 12.751.000 euro. Il 18 dicembre viene sottoscritta la Convenzione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Comune di Catanzaro per regolamentare l’esecuzione del progetto, denominato “Riqualificazione Catanzaro Sud – Da periferia a nuova Centralità”. Ora, visto che le date non lasciano spazio all’interpretazione – sottolineano –  c’è da chiedersi se alla data del sopralluogo (e delle annesse promesse) i giochi non erano già fatti. E se così non fosse ci viene da pensare che ci sono altri fondi disponibili per fare tutti quei lavori promessi ai residenti del quartiere. E se si, quali sono? Non certo quelli previsti dal nuovo bando per la riqualificazione delle periferie in quanto secondo la Legge di Bilancio 2018 “i Beneficiari dei contributi potranno essere gli Enti locali che non hanno beneficiato delle risorse di cui all’articolo 1, comma 974, ovvero esclusi dal Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle Città metropolitane e dei Comuni capoluogo di Provincia”. E ancora perché, seppur previsti nel bando del Ministero, gli interventi di vera inclusione sono residuali nel progetto che il Comune a breve realizzerà a fronte di un impegno ingente per spese strutturali? Di certo anche questa tipologia di interventi impatta sulla qualità della vita dei cittadini ma, considerata la fisionomia sociale dei quartieri a Sud della città, non sono assolutamente sufficienti. Quindi  – è il commento dei consiglieri comunali – c’è da prendere atto che quelle di Abramo si confermano promesse da marinaio. Abbiamo il dovere, come gruppo politico, di farci domande per tentare di rispondere ad un gruppo di cittadini che si è organizzato per tentare di migliorare le sorti di un quartiere e che si sente mortificato di fronte al rifiuto di confronto e dialogo e alle “prese in giro” dell’amministrazione comunale che si sommano all’indifferenza che ormai subiscono da anni. Infine, ma non per ultimo, ci chiediamo se sia davvero tanto difficile comprendere che è necessario passare ad un modo nuovo di fare politica che sia vicino alla gente sempre, che solo in questo modo si possono conoscere i reali bisogni di un’intera città e prevedere interventi efficaci non solo nel breve ma nel lungo periodo. Al contrario, spendere soldi che non creano un vero benessere o, come in questo caso, non capire che si è persa un’opportunità per aiutare i cittadini che si impegnano a cambiare il volto di un quartiere di periferia’. 

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