Sfida al cardiopalma e poi la vittoria. Erra su scelta centrocampo: ‘Dovevamo fare partita’ (CON VIDEO)

E su domenica prossima: 'Si deciderà tutto per un soffio e dovremo essere bravi a portare gli episodi dalla nostra parte'

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    Gioia, paura, speranza: non si fa mancare nulla, il Catanzaro, protagonista al “Ceravolo” di novanta minuti di fuoco contro una Vibonese battagliera e sfrontata. Dopo il buon avvio, condito dal giusto vantaggio, ecco apparire di nuovo i demoni che hanno attanagliato le aquile per tutta la stagione: il calo mentale, la luce che si spegne in mezzo al campo, gli avversari che spingono, raggiungono e sorpassano i padroni di casa. Fortuna che stavolta a scrivere il finale ci pensa un superbo Sarao, lottatore vero in lungo e in largo e realizzatore implacabile in area di rigore. Al “Razza” si partirà in posizione di vantaggio, con i rossoblù che riabbracceranno Moi ma non potranno schierare l’espulso Giuffrida. «Abbiamo affrontato una squadra che non perdeva da mesi – ha dichiarato un comunque teso Erra in sala stampa – una squadra solida, organizzata ed esperta. Siamo andati subito in vantaggio ma questa squadra non riesce a gestire; da mesi cerco delle risposte a ciò ma non le ho trovate finora e non posso farlo oggi».

    Nel mirino della critica c’è ovviamente la decisione del tecnico di schierare in mediana l’inedita (e poco premiata) coppia Maita-Carcione con quest’ultimo autore di una partita da dimenticare e fischiato dal pubblico al momento della sostituzione. «Dovevamo fare la partita – si è giustificato Erra – e la scelta è motivabile con la ricerca del predominio nel gioco. Pjanic e Marchisio possono giocare insieme pur avendo caratteristiche simili, lo stesso vale, con le dovute differenze per Maita e Carcione. Dopo l’1-1 ci siamo messi a tre a centrocampo e non avendo un uomo di rottura ci siamo dovuti adattare. All’1-2 sembrava che per noi fosse calata notte fonda: il vantaggio ci ha creato una sorta di timore, loro sono venuti avanti e noi siamo arretrati;  dopo un momento difficile dal momento psicologico ci siamo risistemati e i ragazzi sono stati bravi a rialzarsi».

    Che come il ritorno in campionato anche quella di oggi sia stata una gara decisa dagli episodi è palese: a rompere gli equilibri ci ha pensato il rosso sventolato a Giuffrida, giocatore dall’indiscussa esperienza, pedina fondamentale per qualsiasi squadra in un campionato come quello di LegaPro. «C’è stato grande equilibrio – ha detto il tecnico delle aquile – sono certo che domenica si deciderà tutto per un soffio e dovremo essere bravi a portare gli episodi dalla nostra parte. Il ritorno sarà combattuto, non pensavamo di chiuderla oggi: queste sono partite da tripla in cui può succedere di tutto». Dello stesso avviso l’allenatore della Vibonese Campilongo per il quale «non cambia nulla rispetto alla vigilia: anche se avessimo vinto l’andata la partita di ritorno l’avremmo dovuta giocare lo stesso. Ora sappiamo che dobbiamo fare una prestazione sopra le righe e vincere. Siamo vivi, siamo una squadra forte e sono certo che faremo bene». Poco propenso ad entrare nel merito dell’espulsione di Giuffrida, il tecnico ha voluto comunque fare i complimenti ai suoi e agli avversari, esaltando – tra le righe – anche l’apporto offerto dal pubblico. «Complimenti al Catanzaro per come ha saputo giocare: quando abbiamo pareggiato e dominavamo è stato bravo Erra a spostare il baricentro più avanti. Mi aspettavo da parte loro il 4-4-2, la mia squadra ha fatto bene andando in confusione solo dopo l’espulsione. Abbiamo perso il primo set: non recriminiamo sugli episodie pensiamo al secondo’

    Gianfranco Giovene

     

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