Fondi europei, strutture e sanità: se ne è parlato in Confindustria con i candidati a sindaco

Gli imprenditori catanzaresi hanno interrigato ieri durante un dibattito durato oltre due ore: Abramo, Ciconte, Fiorita e Granato

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    di Antonio Cantisani

    Gli imprenditori catanzaresi incalzano e “interrogano” i candidati sindaco alle Comunali del prossimo 11 giugno. E’ durato più di due ore il tradizionale confronto che Confindustria ha organizzato con gli aspiranti alla carica di primo cittadino sui temi di maggiore attualità e di maggiore richiamo sul piano non solo politico ma anche economico e sociale. Fondi europei, rilancio del centro storico, infrastrutture, sanità: su queste direttrici il mondo produttivo di Catanzaro ha dibattuto con il candidato sindaco del centrodestra Sergio Abramo, con il candidato sindaco del centrosinistra Enzo Ciconte, con il candidato sindaco della coalizione civica Nicola Fiorita e con la candidata sindaco del Movimento 5 Stelle Bianca Laura Granato, protagonisti di un dibattito dai toni a tratti polemici ma non accesi né astiosi. Puntuali le sollecitazioni degli imprenditori, sintetizzate nell’introduzione del presidente di Confindustria provinciale Daniele Rossi, che ha fatto un forte richiamo alla necessità di «recuperare la volontà di essere uniti che è mancata negli ultimi anni», e nella conduzione dei lavori del direttore Dario Lamanna, che ha chiesto ai candidati sindaco di «essere concreti e di evitare slogan rituali come quello sul ruolo della città quale capoluogo di regione». Sotto la lente di ingrandimento in primo luogo le opportunità per la città legate all’utilizzazione dei finanziamenti comunitari 2014-2020: secondo Ciconte sono «una grande occasione per far crescere una città lasciata nel totale abbandono, un’occasione che dobbiamo saper gestire con efficacia e trasparenza rispetto alle recenti opacità e con il coinvolgimento delle forze sane di Catanzaro, a partire da quelle imprenditoriali», mentre Abramo ha ricordato i progetti già messi in campo dalla sua amministrazione – come il “Piano di lavoro locale” e il “Poic” per il sistema delle reti di impresa – contestando «l’assenza di una visione da parte della Regione, che nei bandi premia non la bontà degli interventi ma chi fa per prima un click al computer». Fiorita ha spiegato il motivo della sua discesa in  campo che – ha rimarcato – «nasce dall’esigenza di scongiurare il rischio di avere maggioranze diverse nel colore politico ma simili nelle dinamiche e quindi di non attuare un vera discontinuità e una rottura con il passato», mentre la Granato ha auspicato «l’innovativa presenza dei 5 Stelle in Consiglio comunale in modo da scardinare un sistema consolidato di gestione privatistica della cosa pubblica».  Inevitabile il “focus” sul centro storico: secondo Fiorita «dobbiamo prendere atto che una storia è ormai finita, quindi adesso si tratta di intervenire per riportare la gente e soprattutto i giovani a vivere nel centro storico, a sostenere il commercio anche con sgravi fiscali per chi investe e a dare vita a un’offerta culturale appetibile in una visione che comunque non crei una contrapposizione con Lido». La Granato ha proposto «la creazione di un polo didattico di alta formazione nel centro storico costituito dall’Accademia delle Belle Arti, dal Conservatorio che deve riaprire e da un’Accademia teatrale che va istituita, puntando poi a micro-eventi capaci di attivare turismo culturale e a una rivisitazione del regolamento degli esercizi commerciali». Secondo Abramo fondamentale resta «riportare la facoltà di Giurisprudenza nel centro storico, dopo aver già fatto un buon lavoro con Sociologia e con i master al San Giovanni, e inoltre intendiamo potenziare ancora di più l’interesse suscitato con l’apertura delle gallerie del San Giovanni al punto che stiamo pensando a uno studio per verificare se davvero proseguono oltre il tracciato finora conosciuto».  Anche Ciconte ha ribadito di essere favorevole al trasferimento di Giurisprudenza nel centro storico «ma – ha aggiunto – per fare questo è necessaria quell’interlocuzione credibile con i vertici accademici che l’amministrazione uscente non ha mai avuto». Posizioni diversificate sul tema delle infrastrutture e soprattutto sul porto di Lido: Abramo ha attaccato la Regione che – ha detto il candidato del centrodestra – «non ci dà ancora l’ok come stazione appaltante, a conferma di una strategia complessiva che vuole penalizzare Catanzaro», mentre invece Ciconte ha parlato di «un difetto di comunicazione tra Comune e Regione, per questo adesso è sempre più necessario un nuovo sindaco che abbia autorevolezza nel rapporto con la Regione». Fiorita ha percepito «un’ostilità della Regione su questa vicenda del porto» augurandosi che «i ritardi non dipendano dall’esito delle elezioni di Catanzaro», mentre la Granato ha lanciato «l’idea di una finanza di progetto se non c’è altra soluzione per sbloccare lo stallo sul porto».  Tema al solito delicato, quello della sanità: Ciconte ha rimarcato «l’impegno della Regione nel recuperare nel Patto Calabria i  fondi per il nuovo ospedale, mentre quanto al rapporto con le cliniche private bisogna lavorare in rete e di squadra anche coinvolgendo ovviamente l’università». Secondo Abramo invece anche qui «la Regione sta penalizzando Catanzaro, visto che per il nuovo ospedale non è ancora partito lo studio di fattibilità a differenza di Cosenza». Anche la pentastellata Granato ha sottolineato «le gravi disattenzioni della Regione, insensibile alle esigenze del territorio», mentre Fiorita si è riservato di scendere nei dettagli perché «la sanità non può essere oggetto di strumentalizzazioni elettorali ma certo sarà una mia priorità, perché francamente vedo una Giunta regionale che sembra più una Giunta della provincia di Cosenza, per questo sarebbe meglio che Ciconte restasse consigliere regionale in modo da mantenere così un forte presidio catanzarese alla Regione». Infine, gli impegni per i primi 100 giorni da sindaco che i quattro candidati hanno assunto nel dibattito con Confindustria: Abramo ha indicato come priorità «un vertice con gli altri sindaci della Calabria per creare una forte azione verso la Regione», Ciconte ha ribadito l’obiettivo del progetto di «una Città Metropolitana che abbracci l’area centrale della Calabria» puntando da subito sulla creazione di un assessore allo sviluppo e ai fondi comunitari, Fiorita ha garantito «una Giunta di altissimo profilo e con le mani libere, cosa che solo noi possiamo fare» così come la Granato secondo la quale «al Comune è necessaria una squadra di governo competente e con assessori onesti intellettualmente». 

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