Alfano in visita a Catanzaro: Un ultimo miglio da percorrere prima della vittoria alle Amministrative

Il ministro degli Affari Esteri, sceso in Calabria, ha partecipato a Palazzo De Nobili a un convegno sui Diritti Umani e la Tolleranza promosso dall'Umg

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    di Danilo Colacino

    “Un ultimo miglio da percorrere per vincere le elezioni comunali”. Eccolo più o meno il senso del commento sull’imminente ballottaggio fra i due competitor Sergio Abramo ed Enzo Ciconte rilasciato ai cronisti dal ministro degli Affari Esteri Angelino Alfano, il quale poco fa durante la sua permanenza nel capoluogo si è detto molto soddisfatto per il risultato ottenuto dalla coalizione che i maggiorenti locali del partito di cui è leader hanno appoggiato attraverso una lista civica (Catanzaro da Vivere). Bilancio numericamente positivo, del resto quello degli alfaniani cittadini, la cui scelta di tornare alla “casa madre” del centrodestra a differenza di quanto accade ormai da qualche anno al Governo del Paese – condiviso con il Pd – potrebbe risultare determinante per le sorti della dura competizione elettorale ancora in atto in cima ai Tre Colli. Ma è chiaro che, anche ascoltando le dichiarazioni fatte dallo stesso segretario di Ap stamani a Lamezia Terme, si capisce come pure sui grandi temi nazionali e internazionali (lavoro, crisi economica, rapporto con l’Europa e così via) il suo partito voglia assumere una posizione ‘mediana’, insomma centrista, in alcuni casi addirittura equidistante dalla sinistra e dalla destra. A Catanzaro invece – richiamandosi strettamente ai temi della manifestazione a cui è stato invitato a partecipare – dopo aver appunto risposto a qualche domanda dei giornalisti presenti ha affermato: “Sono il 37. ministro degli Esteri della Repubblica, ma questo non significa che l’Italia abbia cambiato altrettante volte la sua politica estera. Il Paese, infatti, si è rapportato nella comunità internazionale all’insegna di alcuni pilastri fondamentali: relazioni idilliache con il resto d’Europa e gli Stati Uniti, ma anche con altre importanti realtà Transatlantiche e un’organizzazione come la Nato. C’è poi la vocazione mediterranea e la massima attenzione ai diritti umani. Tutti capisaldi, da cui la nostra nazione non ha derogato. Mai”. Questo il concetto saliente del discorso pronunciato dal capo della Diplomazia italiana nell’Aula Rossa di Palazzo De Nobili. Il ministro, come premesso, è intervenuto meno di due ore orsono al convegno Diritti Umani e Crisi della Tolleranza, organizzato dall’Istituto Superiore di Scienze Sociologiche e Penalistiche in sinergia con il dottorato di ricerca in Teoria del Diritto dell’Umg e con la Farnesina. Un appuntamento di particolare rilievo patrocinato anche da Regione, Provincia e Comune, che proseguirà domani nel Campus di Germaneto alla presenza, fra gli altri, del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. I lavori odierni dell’importante seminario sono stati aperti dall’avvocato Nunzio Raimondi, che presiede l’Istituto di Scienze Sociologiche con accanto a sé il presidente della tavola rotonda Massimo La Torre. Fra i relatori e i partecipanti il governatore Mario Oliverio, il massimo esponente dell’ente intermedio Enzo Bruno, il sindaco uscente Abramo, il sottosegretario alle Attività Produttive Tonino Gentile, il senatore Piero Aiello, il diplomatico Fabrizio Petri e i membri dell’assise di Palazzo Campanella Ciconte (come detto impegnato nel secondo turno del voto per il rinnovo del mandato di primo cittadino), Mario Magno e Baldo Esposito. Insieme a loro il vescovo Vincenzo Bertolone, il rettore Aldo Quattrone e il presidente provinciale di Confindustria Daniele Rossi.

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