Udienza preliminare processo Multopoli, concluse le arringhe difensive

Il Gup, al termine della discussione, ha aggiornato il processo all’udienza del prossimo 30 giugno, per le repliche.

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    È giunto oramai al termine dell’Udienza preliminare il processo “Multopoli”.

    Oggi, davanti al Gup, Giovanna Gioia, si sono concluse le arringhe dei difensori degli imputati.

    In calendario le discussioni degli avvocati Antonio Lomonaco, Francesco Iacopino, Salvatore Staiano, Anselmo Torchia, Domenico Grisolia e Nunzio Raimondi.

    In particolare, alcuni difensori (gli avvocati Lomonaco e Iacopino) si sono soffermati a lungo su due aspetti considerati cruciali dai legali

    Il primo, relativo alle intercettazioni telefoniche disposte dall’Ufficio di Procura, rispetto alle quali i legali hanno eccepito plurime violazioni di legge nelle modalità di attivazione (e proroga) del mezzo captativo, di portata tale, a giudizio della difesa, da rendere inutilizzabili i conseguenti esiti intercettivi.

    Il secondo, di carattere sostanziale, inerente l’insostenibilità nel merito delle accuse.

    Intanto, in ordine al teorizzato delitto associativo, i legali hanno rilevato l’assenza di supporti probatori e, ancor prima, sotto il profilo logico-giuridico, la mancanza degli elementi strutturali della fattispecie. Al riguardo, è stato decisamente contestato che esistesse un “sistema” teso ad annullare i verbali di contravvenzione per conseguire consenso elettorale o benefici personali, con abuso di potere e strumentalizzazione delle funzioni.

    Quanto al consenso elettorale, anche a voler seguire in astratto l’ipotesi dell’accusa, hanno proseguito i legali, se è la stessa procura ad affermare che il numero di verbali annullati su intervento dell’ex Assessore Lomonaco è pari a 3, nell’arco di 5 anni, come si può ragionevolmente sostenere che esistesse un “sistema” (o che, comunque, il Lomonaco abbia promosso un sistema) teso all’annullamento “seriale” dei verbali per fini clientelari? È lo stesso dato quantitativo a rivelare l’intrinseca fragilità dell’ipotesi d’accusa.

    Quanto ai benefici personali, l’Avvocato Iacopino ha dimostrato documentalmente che, nel periodo in contestazione, nei confronti del proprio assistito sono state legittimamente elevate dai Vigili Urbani di Catanzaro ben oltre 20 multe. Nessuna di queste, ha affermato il legale, risulta annullata dalla Polizia Municipale.

    Ad avviso delle difese, l’interessamento (del tutto occasionale, per come emerge dalla stessa contestazione) del Lomonaco, originato da altrettante (occasionali) lamentele dei cittadini, mai è si tradotto in un’indebita “influenza” nell’operato dell’organo “tecnico”. In altri termini, contrariamente a quanto sostenuto dall’accusa, mai il Lomonaco ha esercitato pressioni e mai ha assunto condotte finalizzate ad alterare il processo di autodeterminazione dei pubblici ufficiali chiamati a emettere provvedimenti amministrativi nell’esercizio del loro potere discrezionale.

    Di qui, la richiesta di proscioglimento degli imputati.

    Il Gup, al termine della discussione, ha aggiornato il processo all’Udienza del prossimo 30 giugno, per le repliche.

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