Bacio gay in discoteca: ‘Non vi fu alcun allontanamento’

"Addetti alla sicurezza si avvicinano ad entrambe i gruppi chiedendo a tutti di allontanarsi"

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    di Giulia Zampina

    Nessun allontanamento dalla discoteca Rebus. Nessun atto di discriminazione. Solo una procedura che, come accade in tutti i locali frequentati da molta gente, viene messa in atto per scongiurare qualsiasi situazione che possa trasformarsi in pericolo. Questo e non altro è accaduto una settimana fa al Rebus. E di questo si sono accertati i rappresentanti delle associazioni che ieri pomeriggio hanno incontrato la proprietà della discoteca che da oltre 45 anni è il luogo di ritrovo delle estati sulla fascia Jonica catanzarese. Beppe Apostoliti, presidente provinciale Arci, Antonio Migliazza e Maria Luisa Maimone, rispettivamente segretario e tesoriere di Arcigay Fenice, insieme ai fratelli Carpanzano, hanno potuto oggettivamente riscontrare che Davide, il ragazzo che domenica mattina aveva denunciato sui social di essere stato oggetto di un comportamento discriminatorio per il fatto di aver baciato in pista il suo compagno, in realtà è rimasto in discoteca, a ballare, divertirsi e comunque libero di scambiarsi gesti affettuosi con il suo amico, ben oltre l’ora in cui l’episodio sarebbe accaduto. Verso le 2.30 un addetto alla sicurezza si accorge dalla sua postazione che un gruppo di persone sta vibratamente mostrando fastidio per le effusioni che Davide scambia in pista con un suo amico, per evitare complicazioni, l’addetto alla sicurezza si avvicina ad entrambe i gruppi chiedendo a tutti di allontanarsi. Ma non di uscire dalla discoteca. È tanto vero ciò che Davide con i suoi amici, qualche minuto dopo è ancora in pista a divertirsi, e uscirà dalla discoteca ad alba fatta. “Il Rebus – ha detto Beppe Apostoliti – è da sempre sinonimo di divertimento sano e sicuro, abbiamo chiesto un incontro alla proprietà per mettere la parola fine ad una vicenda che, purtroppo strumentalizzata da molti, non fa bene a nessuno se raccontata nel modo sbagliato. C’è un dato che passa sotto traccia ma che non è trascurabile, la città, e il suo comprensorio, non possono essere tacciati di comportamenti discriminatori nei confronti delle persone omosessuali. Che non significa dire che è tutto bello e perfetto, significa solo valutare oggettivamente i fatti. Come abbiamo fatto noi oggi. Probabilmente i chiarimenti sarebbero arrivati anche prima se l’effetto moltiplicatore dei social non avesse amplificato un fatto che non è stato assolutamente il caso che si è voluto far diventare”. Anche secondo Migliazza e Maimone c’è stato una sorta di corto circuito mediatico che non ha giovato a nessuno “Anche prima di oggi avevamo verificato che la realtà era ben diversa da quella raccontata. Ciò non significa – hanno detto i due -che ancora ci siano dei problemi, o che eventuali comportamenti omofobi non debbano essere segnalati, ma nel caso di specie, chi frequenta le discoteche sa bene che è compito della sicurezza troncare sul nascere eventuali situazioni che possano essere esasperate. È ciò che è successo sabato scorso in discoteca. Ne’ più ne’ meno. Continueremo a batterci per la difesa dei diritti di chi speso non ha voce o di cui viene negata l’esistenza, ma senza porci come paravento di strumentalizzazioni che siamo convinti danneggino anche la nostra attività che a tutti gli effetti è un’attivita’ di grande valenza culturale”.

    Per diritto e dovere di cronaca, intendo precisare che nella testimonianza da me riportata, ho, com’è mio dovere di cronista, semplicemente raccontato un fatto, tra l’altro in stile asciutto e senza commento alcuno. Ma soprattutto, in riferimento alla replica di cui sopra, mi preme precisare che, a onor del vero, nel pezzo che qui allego, http://www.catanzaroinforma.it/…/Lui-bacia-un-altro… non ho mai parlato di allontanamento dal locale o dalla discoteca. Queste sono interpretazioni di cui il mio articolo è del tutto privo. Ho scritto dell’allontanamento del ragazzo, nella replica qui sopra confermato (‘addetto alla sicurezza si avvicina chiedendo a entrambi i gruppi di allontanarsi’ (cit.)), ma non ho ho mai scritto sia avvenuto fuori dalla discoteca o dal locale. Dunque non ho commesso alcuna inesattezza da cronista, che è quello che mi interessa, onorando la mia professione ormai da molti anni.

    Laura Cimino

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