Il Premio Cassiodoro contamina anche il Museo diocesano di Squillace con la mostra ‘I volti di Maria’ foto

Un dono al patrimonio storico culturale della nostra terra una esposizione straordinaria tutta da visitare

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    Il “Premio Cassiodoro il Grande”, giunto all’ottava edizione, ha lasciato la sua impronta regalando al pubblico un’autentica chicca da non perdere. La straordinaria mostra “I volti di Maria”, un dono speciale al patrimonio storico culturale della nostra terra, è stata inaugurata al Museo diocesano di Squillace alla presenza di un numeroso e qualificato pubblico. Tra gli ospiti speciali era presente anche Paola Severini, già consigliere alla Direzione generale del Ministero per i beni e le attività culturali per potenziare l’accessibilità, la fruibilità e la valorizzazione del patrimonio culturale statale. Attualmente presidente dell’associazione “Viva Toscanini”, è stata per due anni anche membro del comitato scientifico di Venezia e il Nord Est Capitale della Cultura 2019. Tra gli altri ospiti speciali alla mostra, insigniti del Premio Cassiodoro, anche Nicoletta Mantovani, presidente della Fondazione Pavarotti; Marco Frisina, direttore del coro della diocesi di Roma e tra i più famosi compositori di musica sacra; Angelo Bazzari, già presidente della Fondazione Don Gnocchi a sostegno dei bisognosi; il grande fotografo e gallerista Mimmo Dabbrescia. I visitatori hanno l’opportunità di ammirare l’allestimento di alcune delle prestigiose opere che don Antonio Tarzia, presidente dell’associazione Centro culturale Cassiodoro, ha voluto donare alla sua terra rendendole fruibili alla comunità. Giornalista, direttore e fondatore della rivista Jesus, don Antonio Tarzia, in concomitanza con i primi dieci anni di vita dell’associazione da lui fondata, ha voluto fortemente offrire a Squillace e alla Calabria l’occasione di scoprire una serie di approfondimenti e attività legate alla mission principale, ovvero quella di promuovere e valorizzare la conoscenza della figura e dell’opera del senatore romano che, ritiratosi in tarda età in Calabria, ha fondato il monachesimo occidentale.  

    La collezione di opere d’arte di don Antonio, in gran parte ricevute in regalo, è composta da oltre 300 quadri oggi tutti custoditi nel Museo diocesano. Le opere hanno trovato, così, una riuscita collocazione accanto alle altre importanti testimonianze storico-artistiche provenienti dal tesoro dalla cattedrale normanna, distrutta dal terremoto del 1783. “Per questo primo appuntamento – ha commentato don Antonio Tarzia – i visitatori avranno la possibilità di ammirare una mostra tematica dedicata alle diverse espressioni artistiche della Madonna allestita in una delle sale che solitamente ospitano le attività didattiche. Tra i “pezzi” pregiati di noti autori contemporanei c’è l’opera che raffigura Gesù che appare alla Madonna, firmata da Fiume e già esposta alla galleria di Milano, e ancora altre creazioni di Ciminaghi, Manzù e Ulisse Sartini”. La mostra è stata curata dall’architetto Cosimo Griffo, con gli allestimenti di Desta e la direzione di produzione di Domenico Gareri. Preziosa anche la collaborazione del direttore e dei responsabili del Museo diocesano, oltre che la partecipazione attiva dei sei allievi del primo master in gestione dei beni culturali ed ecclesiastici promosso dall’Università Magna Graecia. Un momento non solo di grande significato culturale, ma anche un’occasione preziosa di crescita e di formazione in un settore che può rappresentare un importante motore di sviluppo occupazionale ed economico per il territorio. “Dopo questa prima mostra – ha concluso don Antonio – vorremmo proseguire il nostro percorso di ricerca attorno ai momenti evangelici visti attraverso lo sguardo degli artisti contemporanei dedicando i prossimi appuntamenti ai temi della misericordia e dei santi di cui il Museo custodisce diverse testimonianze. Le opere di Cassiodoro sbarcheranno presto anche a Milano, ma la Calabria resta al centro del nostro impegno mirato a diffondere, specialmente tra i più giovani, i valori di un personaggio simbolo e modello che è stato tra gli uomini più influenti d’Europa”.  

     

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