Il Pd così come è non va, Loiero pungola Puccio risponde piccato

Oggi assemblea degli scontenti al Thotel

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    Se sia un problema politico o una questione meramente amministrativa non è ancora chiaro. Il dato di oggi è uno e chiaro, l’ex governatore della Regione Calabria Agazio Loiero, che pure aveva annunciato il ritiro dalla politica, torna in pieno spolvero e torna per mettersi a capo di una corrente del Pd, che non ha ancora un nome e forse non ha ancora un riferimento preciso, ma di fatto scalcia, scalpita. La gestione della Regione, le sconfitte alle amministrative, tra cui quella nel capoluogo, e una serie di altre piccole grandi questioni, hanno fatto rialzare testa e voce a chi pensa che il Pd, così come è non possa andare. Oggi pomeriggio quindi al Thotel, la frangia degli scontenti si riunirà in assemblea. Una riunione preceduta da alcune riflessioni di Agazio Loiero che Giovanni Puccio, responsabile organizzativo del Pd non ha gradito e ha affidato ad una nota la sua risposta. 

     

    “Che possa esprimersi un’articolazione di opinioni e di valutazioni politiche all’interno del Pd non è solo legittimo ma anche utile.. Il Pd è nato per questo, per raccogliere e unire esperienze e tradurle in proposte e iniziative di governo. La dialettica che può esprimere anche una competizione tra storie personali, arricchendo il bagaglio dell’esperienza per affrontare meglio il futuro, non può tradursi in un gioco a chi la spara più grossa. Sia sullo stato del partito che sui ritardi presunti della Giunta regionale. Alla critica, in ragione di un principio di responsabilità (specie per chi è stato fra i promotori della costruzione del Pd) occorre accompagnare proposte. Una visione, il che fare. Tanto più la critica sarebbe efficace se non si separasse dall’autocritica sulle esperienze del passato. Con lo scontro a testa bassa non si salva nessuno, non si lavora per un a discussione serena, pacata e costruttiva. Agazio Loiero ha tutto il diritto di esercitarsi in filippiche sul Pd e sulla Giunta Oliverio ma dovrebbe domandarsi quanto è utile la difesa d’ufficio della sua esperienza di governo. A che serve usarla contro l’attuale Giunta regionale, unendosi ai corifei di destra e del peggiore qualunquismo? Il giudizio sulla sua esperienza l’hanno dato gli elettori calabresi e a chi giova una discussione retrospettiva arrivando anche ad alludere ad astratti complotti o a dissensi che tramavano nell’ombra? Fatto è che la sconfitta del 2010 ha consegnato la Calabria alla peggiore destra, incapace anche di durare i cinque anni di governo. E ora stiamo ancora pagando le conseguenze d quella sciagurata stagione. Oliverio sta mettendo mano, da quando si è insediato, , a una azione riparatoria e a costruire, con l’aiuto del governo Gentiloni e prima Renzi, il futuro della Calabria, conseguendo significativi risultati. Per questo, al di là della legittima insoddisfazione, non si vuol fare il controcanto e dire che va tutto bene. C’è tanto da fare, per questo occorre guardare avanti tutti. E più ancora chi ha più filo da tessere per l’esperienza e i risultati raggiunti. Occorre guardare avanti tutti quanti, costruire un soggetto politico, il Pd, all’altezza delle sue promesse, con gruppi dirigenti all’altezza delle proprie funzioni, superando la stagione dei commissariamenti. In tale direzione c’ è tanto lavoro da fare, con senso di responsabilità, ognuno per la propria parte e per dare risposte positive alle aspettative dei calabresi, a partire dal lavoro e dalla valorizzazione piena delle risorse che questa regione esprime”

    g.z.

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