Sinistra catanzarese, prove tecniche di unità

Assemblea pubblica con varie sigle politiche: l’obiettivo è mettersi insieme e partecipare con una lista unitaria alle prossime elezioni  

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    La sinistra si muove in direzione ostinata e contraria ma si muove. E punta su due obiettivi intimamente intrecciati l’uno all’altro: unire le tante anime che affollano quest’ampio spazio dell’arco politico e preparare una lista unitaria alle prossime elezioni per il Parlamento. Si avvertono anche a Catanzaro i venti del movimento nato al “Brancaccio” di Roma e ispirato dalla docente universitaria cosentina Anna Falcone, vicepresidente del “Comitato del No” al referendum costituzionale dello scorso dicembre, e Tomaso Montanari, storico dell’arte, blogger e tanto altro.

    L’assemblea catanzarese Falcone e Montanari si sono messi in testa di creare un’”alleanza popolare per la democrazia e l’uguaglianza” e di “unire la sinistra  in un  progetto nazionale, unitario e di alternativa”. E soprattutto sono gli estensori di una sorta di appello che ispira anche a Catanzaro un’assemblea pubblica tenuta nella “sala concerti” del Comune. L’assemblea, convocata e organizzata da Francesco De Venuto, trova l’adesione di sigle come Rifondazione  Comunista, Articolo 1-Movimento democratici progressisti, Sinistra Italiana e “Possibile”. Al tavolo dei relatori siedono infatti, oltre a De Venuto, Salvatore Belfiore del Prc, Aldo Rosa di Mpd, Danilo Gatto di Si e il civatiano Alberto Paduano. In platea si intravvedono tra gli altri il consigliere comunale dell’opposizione comunale guidata da Nicola Fiorita, Gianmichele Bosco, dirigenti ed esponenti della Cgil,  di “Libera”, dell’associazione partigiani e di altre associazioni di area e, in veste di attento “osservatore”, qualche volto del Pd che ancora crede in un ritorno a sinistra dei democrat.

    Le sfide della sinistra – Il confronto, che si snoderà su una dozzina di interventi, si basa sulla piattaforma programmatica stilata da Falcone e Montanari, piattaforma che declina una proposta fondata sui valori e sui temi tipicamente di sinistra, valori e temi sempre più soffocati nell’attuale dibattito politico e schiacciati dalla turbo-finanza che persino il Pd “corteggia”: la lotta alla povertà, il lavoro depurato dalle mille attuali forme di precarietà, il welfare, la buona scuola e la buona sanità pubblica, la difesa dell’ambiente, la promozione della cultura e della ricerca, il contrasto al malaffare e alla mafia. Per affrontare queste sfide – emerge dall’assemblea pubblica di “Unire la sinistra” – serve «una rottura» dell’attuale quadro politico nel quale i tre poli – centrodestra e Pd «purtroppo indistinguibili nell’ispirazione neo-liberista» e il Movimento 5 Stelle – «o demoliscono o non mostrano alcun interesse per l’uguaglianza e la giustizia sociale». Mentre –rimarca Danilo Gatto – «è ormai arrivato il momento di far uscire 5 milioni di italiani dalla povertà e di far tornare 11 milioni di italiani a curarsi».

    Le elezioni nel mirino – La barra dritta sulla difesa della Costituzione, già sperimentata con successo al referendum di quasi un anno fa, e un doveroso omaggio a “giganti” della sinistra catanzarese che non ci sono più come Quirino Ledda, Mimmo Menniti e Sarino Maida sono gli altri leit motiv dell’assemblea, che – sottolineano i relatori – vuole essere «un nuovo inizio, un  progetto politico che dia rappresentanza a tutti gli italiani e soluzioni innovative alle crisi in atto». A patto però – avverte uno dei “padri nobili” della sinistra catanzarese, Carlo Scalfaro, di Mdp – che «stavolta la sinistra sappia cogliere quest’ultima grande occasione, cambiando anche il proprio linguaggio, che dev’essere improntato alla semplicità abbinata alla verità».  Nel mirino di questa sinistra che si muove in direzione  ostina e contraria ma si muove ci sono le prossime elezioni politiche, con il sogno di «una lista unitaria» sapendo che – spiegano in conclusione i relatori dell’assemblea – si tratta di un processo che «non si costruisce dall’alto ma dal basso, un processo di partecipazione aperto, che parta dalle liste civiche già presenti sul territorio nazionale  e si apra ai cittadini, per decidere insieme con metodo democratico, programmi e candidati. Perché una sinistra di popolo non può che rinascere dal popolo». (ant. cant.)

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