Dedicazione chiesa di Giovino a Santa Teresa di Gesù Bambino

Non una semplice casa ma una dimora del Cielo in terra LE FOTO

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    A vent’anni dalla erezione della parrocchia fortemente voluta dall’allora arcivescovo Monsignor Cantisani la comunità di Giovino ha potuto festeggiare per la dedicazione della sua nuova chiesa a Santa Teresa di Gesù Bambino. Una folla commossa e partecipe ha potuto vivere la particolare e toccante cerimonia presieduta dall’arcivescovo Vincenzo Bertolone ,affiancato da Monsignor Antonio Cantisani arcivescovo emerito, dal parroco don Ivan Rauti e tanti sacerdoti e seminaristi intervenuti per l’occasione. La cerimonia ha avuto inizio con la consegna simbolica delle chiavi da parte dell’ingegner Gatto titolare dell’impresa costruttrice, seguita da una relazione descrittiva dell’opera da parte dell’architetto Francesco Volpe, in qualità di progettista. Espletati i riti introduttivi l’arcivescovo insieme al parroco hanno aperto le porte del nuovo edificio di culto, svelandolo agli occhi dei tanti fedeli accorsi. Doverosi i ringraziamenti a monsignor Cantisani che ha avviato l’iter, a monsignor Cilberti che ha posto la prima pietra, all’ingegner Tito Arno delegato per l’edilizia di culto della CEI, agli architetti Felicia Fezzuoglio e Giorgio Crucetta che hanno curato il progetto artistico opera di Amedeo Brogli con cui l’arcivescovo ha iniziato la sua omelia durante la quale ha ripercorso i passaggi fondamentali della vita di Santa Teresina mutuandone i loro insegnamenti nella vita quotidiana di una parrocchia giovane e popolosa come quella del quartiere marinaro alla cui guida ha ribadito esserci la persona giusta, don Ivan, un sacerdote del fare, giovane determinato e vulcanico. Toccante il momento della deposizione delle reliquie nella struttura dell’altare dei santi Louis Martin e Marie-Azélie Guérin Martin genitori di Santa Teresina. Tante le autorità civili presenti, tra loro il questore Amalia di Ruocco ed il sindaco Sergio Abramo, chiamate a firmare il verbale di dedicazione. Prima di congedarsi affettuoso saluto di don Ivan padrone casa che ha salutato e ringraziato che non finiranno nei libri di storia ed in particolare “la comunità parrocchiale che si è prodigata in maniera straordinaria per curare la bellezza di questi giorni” sottolineando che “anche questo è sentirsi chiesa”. Come ogni grande occasione che si rispetti is è concluso con una grande festa nel piazzale antistante la chiesa con il taglio simbolico della torta ed un brindisi augurale.

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