Laburisti Dem, Liberiamo sanità da tutte le catene (VIDEO)

L’area politica presenta un “piano industriale”: «Basta commissari ma la Regione faccia un vero progetto». Ciconte: «Urgente una riforma organica del settore»

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     «Un vero e proprio “piano industriale” per liberare la sanità calabrese da tutte le catene». E’ quello che invoca l’area Laburisti Dem del Partito democratico, che irrompe nell’infuocato dibattito aperto dalla minaccia-ultimatum del governatore Mario Oliverio di incatenarsi davanti Palazzo Chigi se a stretto giro di posta non si porrà fine al commissariamento del settore.

    “Basta commissari” – In questo contesto il coordinamento regionale dei Laburisti Dem, rappresentato da Pino Soriero, illustra un documento piuttosto articolato che punta al rilancio del comparto più controverso e più delicato di tutti in Calabria. Un documento che – sostiene in una conferenza stampa convocata ad hoc Soriero – «vuole essere un contributo utile per fare chiarezza in questa fase: chiediamo una correzione di rotta da parte del governo nazionale ma anche della Regione, perché i calabresi sono sempre più frastornati. Il commissariamento deve finire ma la sanità calabrese ha bisogno di organizzare un governo ordinario che ancora non è all’altezza. Il presidente Oliverio ha fatto bene a dare uno “scossone” ma ora – aggiunge il dirigente dell’area Laburisti Dem del Pd – deve portare fino in fondo un progetto per la sanità della Calabria. Chiediamo il rigore di un’impostazione che parta dalla risposta ai bisogni dei cittadini più che alle esigenze di carriera di manager e primari. Perché altrimenti – rileva ancora Soriero – la sanità affonda e affonda pure la Calabria». A scendere nel dettaglio della proposta dei Laburisti Dem è Lino Puzzonia, espertissimo analista e operatore del settore della sanità e dirigente di primo piano del Pd catanzarese. Puzzonia anzitutto rileva come «siano del tutto fuori luogo i toni trionfalistici con cui il commissario ad acta commenta i presunti progressi della Calabria, dimenticando a esempio l’aumento della mobilità passiva della Regione, che toccherà a fine anno i 300 milioni, e dimenticando la sofferenza diffusa dei cittadini». Ma se l’attività commissariale è stata tutt’altro che positiva, nel documento si stigmatizza anche il comportamento del Dipartimento regionale Tutela della Salute che – si legge nella proposta – «in questi anni ha di fatto rinunciato a ogni tentativo di intervento mentre continuava un estenuante scontro con la gestione commissariale sull’esercizio dei poteri».

    Un “piano industriale” per la sanità – Su queste premesse, rimarcate con forza anche da Soriero, nasce il progetto dei Laburisti Dem, che parte – si evidenzia ancora nel documento – dallo stop al commissariamento e dalla definizione di un “Piano industriale” «tale da qualificare il governo ordinario della sanità nella nostra regione, atto solenne di autentica responsabilità politica». Un “piano industriale” che si compone di vari punti: in primis la capacità della politica a «mettere da parte una volta per tutte la tentazione a mediare il consenso elettorale» deilla popolazione, poi la creazione di una rete territoriale di una settantina di strutture che determini il riavvicinamento dei servizi ai cittadini e faccia da filtro nei confronti degli ospedali, parallelamente la creazione di una rete ospedaliera forte di una dozzina di ospedali, uno per ogni comprensorio calabrese, da 400-600 posti ciascuno, tecnologicamente avanzati e accoglienti, «organizzati in tre hub e spoke relativi e con un centro direzionale nell’azienda ospedaliera-universitaria di Catanzaro in prospettiva finalmente unificata con l’Ao Pugliese Ciaccio)», e infine la selezione di un classe manageriale adeguata. Al tavolo degli interventi c’è anche Emilia Celia, presidente del Tribunale dei diritti del malato, che rimarca «l’esigenza di portare finalmente al centro dell’attenzione i bisogni del paziente e di puntare al potenziamento dei servizi territoriali».

    La proposta di Ciconte – Ad assistere alla conferenza stampa vari dirigenti del Pd tra cui le componenti della segreteria regionale Giulia Veltri e Anna Maria Cardamone. Presente ai lavori anche il consigliere regionale democrat Enzo Ciconte, che porta il suo contributo alla discussione ritenendo «necessario realizzare il prima possibile una vera riforma sanitaria regionale basata sul concetto di integrazione e di rete ai vari livelli. Oggi scontiamo dei ritardi, anche perché non si capisce chi può farla, se il consiglio regionale o un commissario.  La vera questione però – spiega Ciconte – non è la diatriba sui nomi, ma sul modo in cui invertire la rotta. Condivido questa iniziativa e penso che sia giusto cercare insieme di veicolare il messaggio forte della necessità di una vera riforma sanitaria in Calabria».  (cant. a.)

     

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