Sant’Omobono, una chiesa aperta. Ma quanti lo sanno?

Una chiesa ricca di storia che viene amorevolmente curata da un prete che giorno dopo giorno e fra mille difficoltà sta cercando di riportarla agli antichi fasti.

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    “Come da tradizione il trascorso 13 novembre la Chiesa ha ricordato il laico Sant’Omobono, protettore dei sarti. Una data che per noi “petrusiniani” ha la sua importanza dal momento che nella nostra Catanzaro esiste uno dei più antichi centri di culto cittadino dedicato proprio al Santo di Cremona. Pertanto, con una propria rappresentanza, la nostra Associazione Culturale ha partecipato, per come consuetudine, ai festeggiamenti religiosi nella ricorrenza sopra riportata. In chiusura di detta giornata l’attuale rettore, Don Salvatore Scalise, nell’omelia finale non ha potuto fare a meno di soffermarsi sull’indifferenza dei fedeli catanzaresi circa la frequentazione della chiesa in questione, riaperta al culto circa dieci anni fa, dopo essere stata chiusa per molto tempo. Fa rabbia, secondo il giovane sacerdote, assistere al passaggio frettoloso di molti cittadini che trovandosi, per puro caso, davanti alla chiesa manifestano, a voce alta, il loro stupore nel vederla aperta. Come si fa a non visitare, almeno una volta, una importante struttura religiosa antichissima che ha riaperto i battenti da un decennio? Una chiesa ricca di storia che viene amorevolmente curata da un prete che giorno dopo giorno e fra mille difficoltà sta cercando di riportarla agli antichi fasti. Noi siamo d’accordo con quanto detto da Don Salvatore al quale dobbiamo riconoscere un forte attaccamento alla nostra comunità. Pur essendo nato in provincia, il rettore dimostra di amare Catanzaro più di molti nostri concittadini ed è per questo che noi “petrusiniani” lo seguiamo e lo sosteniamo. Vogliamo ricordare che egli ha avuto un ruolo primario, negli anni passati, per far sì che si concretizzasse un gemellaggio con la consorella chiesa di Sant’Omobono di Cremona ed ancora oggi mantiene continui contatti che sicuramente saranno forieri di nuove apprezzabili iniziative. Già i sacerdoti di Cremona, scesi a Catanzaro, hanno portato una reliquia del Santo che per motivi di sicurezza si trova custodita dal nostro Vescovo in attesa di una definitiva ed adeguata collocazione proprio nella chiesa che porta il Suo nome. Dopo tale esternazione rivolgiamo un appello soprattutto ai catanzaresi “distratti” affinché ci sia una partecipazione convinta alle future funzioni, nonché a tutte le iniziative religiose che verranno espletate nel luogo sacro tanto caro ai catanzaresi di un tempo”.

    Amedeo Chiarella Rappresentante “Petrusinu ogni minestra”

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