Ddl biotestamento, il senatore Aiello spiega il suo no

L'intervento in aula del parlamentare catanzarese anche capogruppo di Ap-Centristi per l'Europa

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    “Questo disegno di legge, così come viene proposto, appare controverso, dubbioso, opinabile; una proposta che pretenderebbe veramente ragionamenti di equilibrio, serenità d’animo e soprattutto estrema lucidità nelle valutazioni”. A dirlo il senatore Piero Aiello, capogruppo di Alternativa popolare-Centristi per l’Europa in Commissione Sanità, nel corso del suo intervento in Aula sul ddl biotestamento.

    “Non sono contrario tout court a questa proposta, precisa il senatore catanzarese- ma ci sono aspetti da approfondire, che al momento mi inducono ad esprimere un plurimo “no” su diversi aspetti, su diversi fronti. Sul valore praticamente definitivo delle DAT, ad esempio, che per quanto mi riguarda sono espressione di una presunzione culturale che ritiene possibile misurare a priori la realtà, proprio quando questa si fa più urgente cioè nella fase del dolore. Oppure riguardo la specifica concezione antropologica che emerge dalla proposta di legge, e cioè l’idea di un uomo, così come è scritto testualmente, «sciolto da legami e responsabilità, isolato non solo dalla dimensione familiare e comunitaria, ma persino – forse, soprattutto – dalla compagnia qualificata del medico». Con questa legge si sancirebbe definitivamente la fine dell’alleanza e del rapporto di fiducia tra paziente e medico”.

    “Infine, il tema più delicato quello relativo alla nutrizione e all’idratazione artificiale. Sostanzialmente si parte dalla considerazione che nutrizione e idratazione artificiale siano una vera e proprio terapia e, in quanto tale, possa essere sospesa: un vero e proprio abuso, un atto ingiustificato, deprecabile per quanto ci riguarda. Lo stesso Comitato nazionale di bioetica sostiene che alimentazione e idratazione artificiali, in quanto mezzi ordinari di sostegno vitale, non possono essere considerati terapie in senso stretto e fanno parte delle cure assistenziali dovute a ogni malato, soprattutto se inabile. L’auspicio è che quindi sia possibile intervenire per modificare un testo che al momento presenta molti aspetti di irrazionalità e che introduce fattispecie pericolose all’interno del nostro ordinamento” conclude il senatore Aiello.

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