Fondi Ue, il dg Praticò lascia la Regione

"Motivi personali"

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    Giovedì mattina ha riunito i suoi più stretti collaboratori annunciando che la sua esperienza al timone della Programmazione comunitaria si concluderà alla fine di gennaio. Poi riprenderà il suo incarico ministeriale e i tempi del Por Calabria diventeranno un ricordo. E’ andato così l’addio di Paolo Praticò alla Cittadella regionale. Un addio affidato, per la sua parte ufficiale, a una stringata nota dell’ufficio stampa della giunta. “Il dirigente generale alla Programmazione – spiega la nota – anticiperà, al termine della prossima riunione dell’Autorità di Gestione, la fine del suo rapporto contrattuale con la Regione Calabria che avrebbe avuto come scadenza naturale il prossimo mese di giugno”. La decisione arriva “per motivi di carattere personale” e il manager “ha immediatamente condiviso la sua scelta col presidente della Regione Oliverio. Entrambi hanno espresso reciprocamente sentimenti di gratitudine e riconoscenza per l’importante lavoro che finora è stato portato avanti nelle politiche di programmazione comunitaria della Regione Calabria”. Praticò ha guidato da una postazione privilegiata le ultime due fasi del Por (2007-2013, già conclusa e “bocciata” a fine dicembre dalla Corte dei conti, e 2014-2020). Scelto dalla giunta Scopelliti, è stato uno dei manager salvati dallo spoils system oliveriano (prima solo come consulente, poi confermato come dg). Una prova del rapporto stretto con il governatore. Un rapporto che, tuttavia, negli ultimi mesi si era incrinato. In due circostanze il presidente della giunta regionale aveva manifestato irritazione per le scelte del manager: in entrambi i casi il nodo era la discrezionalità delle scelte (qui l’attacco sulle consulenze “allegre”). E in una dura comunicazione, il governatore era arrivato quasi a prefigurare un avviso di “sfratto” (ve lo abbiamo raccontato qui). Lo strappo, a quei tempi era lacerante. Ma Oliverio e Praticò hanno scelto di “lasciarsi”, alla fine, senza comunicati roboanti né frizioni manifeste ma tra i complimenti reciproci. Nulla che somigli, anche solo lontanamente, al “licenziamento” dell’assessore al Lavoro Federica Roccisano. Nonostante la comunione d’intenti, comunque, il ritorno di Praticò a Roma lascia scoperta una casella fondamentale nella burocrazia regionale. Un altro tassello da riempire per una giunta che ha smarrito un pezzo solo pochi giorni fa e, con le elezioni politiche alle porte, perde l’uomo che ne aveva pianificato le scelte sulla Programmazione dei fondi comunitari.

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