Successo per l’iniziativa di solidarietà con il Centro Polivalente

Dopo il furto di alcune attrezzature subito a Natale

Più informazioni su


    Circa un migliaio di euro, a tanto ammonta il ricavato della serata di solidarietà promossa lo scorso 5 gennaio in favore del Centro polivalente per i giovani di via Fontana Vecchia, dopo il furto di alcune attrezzature subito a Natale. “Una cifra ragguardevole – commentano gli organizzatori – che copre in parte l’entità del danno provocato dai ladri ma che dimostra la vicinanza della città a una struttura strategica sul piano sociale. Le donazioni volontarie stanno ancora continuando e di tutto questo non possiamo che ringraziare profondamente quanti hanno contribuito a farci proseguire regolarmente la nostra attività”. La serata, simpaticamente intitolata “Ci hanno rotto”, è stata organizzata dal Centro Calabrese di Solidarietà, affidatario della struttura comunale, insieme con la cooperativa “Edizione Straordinaria”, la scuola di teatro “Enzo Corea” e “Il caffè delle Arti”. Il cartellone ha visto susseguirsi sin dal pomeriggio spettacoli di arte varia, inizialmente con la presenza dell’associazione “Your Art” che ha intrattenuto i più piccini con giochi e animazione e, a seguire, tre momenti clou: la proiezione del cortometraggio “Luna Rossa”, dedicato ai migranti per la regia di Barbara Rosanò, lo spettacolo “Cappuccetto hai rotto”, portato in scena dai “Ragazzi del Teatro di MÅ«” e infine il concerto del gruppo dei “Nimby” che ha concluso la serata. Il Centro polivalente per i giovani e i volontari che lo animano, dunque, vanno avanti con le diverse attività a cominciare dai laboratori di arte, lingua e sport che occupano i vari giorni della settimana. Ma al di là di ciò che è formazione e promozione culturale, il Centro continua a essere anche punto di riferimento e aggregazione, uno spazio accessibile per chiunque voglia trascorre del tempo libero incontrando altre persone e socializzando. Un valore aggiunto per una Catanzaro che ha dimostrato concretamente di saperne apprezzare la funzione, circoscrivendo al contempo l’atto vandalico nei confini ristretti di una subcultura che non rappresenta certo il tratto distintivo della città capoluogo e di chi la abita.

    Più informazioni su