Consiglio comunale/2: il clima elettorale alimenta dibattito politico

“Schermaglie” tra centrosinistra e centrodestra in avvio di seduta. Ciconte: sono del Pd a tutti gli effetti. Abramo "lancia" Aiello e Tallini

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    Com’era scontato, il consiglio comunale in programma oggi nella sede della Provincia ha subito assunto i contorni di un dibattito politico risentendo chiaramente del clima elettorale in corso. E il dibattito si è infiammato già dall’ordine del giorno – apparentemente innocuo e neutro – delle comunicazioni del presidente del consiglio comuanle. Ad accendere la miccia è stato Fabio Talarico di “Catanzaro con Abramo”, fresco di nomina a presidente di una commissione consiliare: “Auspico  – ha detto – il contributo e la collaborazione di tutti, anche – e non me ne voglia lì’onorevole Ciconte – di chi ha partecipato finora poco ai lavori del consiglio comunale e delle commissioni”. Immediata la replica di Enzo Ciconte del Pd: “Parteciperò alle commissioni che riterrò per gli interessi della città, e comunque ricordo che siamo lavorando anche insieme al sindaco Abramo nei tavoli con la Regione che riguardano il capoluogo. Tengo a dire di non aver timore di nessuno: faccio parte del Pd, a tutti gli effetti, anche nazionali, e non di un Pd di questo o quello o del Pd che vuole un determinato direttore di testata giornalistica”.  Roberto Guerriero dei “Socialisti e Democratici”, in primo luogo si è detto “sorpreso dalle dichiarazioni critiche alla legge di un ministro di centrosinistra fatta dal presidente della Provincia Bruno” e poi ha evidenziato: “Devo ammettere la mia difficoltà è comprendere perché gli amici sono diventati avversari e chi definivo avversario diventa amico. Siamo tutti contro tutti, si rincorrono velleità personali più che politiche che non fanno bene. Dopo il 5 marzo ci sarà una Regione con una classe politica di quarta fila: non sono abituato a guardare in casa d’altri, ma alla coalizione alla quale appartengo, e penso dobbiamo fare mea culpa per gli errori commessi negli ultimi 8 mesi e puntare a ricostruire qualcosa di identitario. Appartengo al centrosinistra ma registro una mia difficoltà nel vedere una debolezza politica della provincia di Catanzaro, incapace di esprimere un’idea vera di politica”. Giuseppe Pisano di “Officine del Sud” ha osservato: “Vedo un po’ di maretta nell’opposizione, con Guerriero che sconfessa Ciconte e Ciconte che sconfessa il Pd. Auspico che il 4 marzo gli italiani abbiano contezza di questi ultimi 8 anni, passati tra esodati, eliminazione dell’articolo 18, e qui abbiano contezza di chi rappresenta il territorio, e non è certo il professore Antonio Viscomi”. E’ quindi intervenuto Giovanni Merante, vicecapogruppo di Forza Italia: “Ringraziamo Enzo Bruno per la signorilità istituzionale e anche per le battaglie che portava avanti da oppositore di Giunte di centrodestra come quelle di Traversa e Ferro. E nella sua signorilità attacca un ministro della sua parte politica, bocciato dagli italiani con il referendum di fine 2016. Noi insieme a lui faremo una battaglia per l’esistenza della Provincia così come lo faremo con futuri presidenti. Enzo Bruno poi credeva in un centrosinistra il cui fallimento oggi è sotto gli occhi di tutti, anche nella scelta dei candidati alle Politiche. A Enzo Ciconte – ha osservato Merante – va la mia grande stima: la sua mancata candidatura è un esempio della disattenzione del Pd verso questo territorio. Spero che adesso chi ci rappresenterà al Parlamento sia davvero espressione della nostra realtà”. Gianmichele Bosco di “Cambiavento” ha rimarcato come “il problema non è la catanzaresità ma l’assenza di una progettualità politica sia nel centrodestra, che a esempio deve spiegare la coerenza con la Lega nemica del Sud, sia nel centrosinistra”. Parola quindi ad Eugenio Riccio di “Svolta democratica”: “Al presidente Polimeni chiedo un po’ più di chiarezza sui tempi e sui modi in cui si faranno i lavori nella sala del Consiglio comunale, perché a esempio bisogna sgomberare il campo dal rischio di affidamenti diretti. Sul piano politico, vedo però che in città si respira un clima particolare, non favorevole al sindaco, e penso che – ha spiegato Riccio – il 4 marzo potrebbe esserci qualche sorpresa. E comunque a mio avviso dovremmo soffermarci sui problemi della città: torno sulla vicenda del depuratore, alla luce di notizie di stampa su vicissitudini giudiziarie della ditta, e chiedo al sindaco se il nuovo depuratore si farà”. Molto forte sul piano politico l’intervento di Fabio Celia di “Fare per Catanzaro”: “Non mi interessa il progetto politico di questo Pd rissoso e vuoto, ci avevo creduto ma oggi è estremamente lontano dai bisogni della gente. Faccio parte di un gruppo politico che – ha aggiunto Celia – è sul territorio, distante da un Pd costruito solo per fare massa di attività clientelari e postazioni di potere. Spero di avere in breve tempo risposte e chiarimenti ad alcune mie interrogazioni, a partire da quella sull’apertura della piscina Caliò: mi aspetto di sapere dal sindaco Abramo cosa si nasconde dietro questa apertura”. Ezio Praticò di “Catanzaro da Vivere” ha detto: “Noi siamo sempre rimasti nell’alveo del centrodestra, sono convinto che vincerà il centrodestra e che saranno eletti due esponenti come Aiello e Tallini capaci di rappresentare al meglio gli interessi del territorio, anche se mi auguro che ci sia la collaborazione di tutti gli schieramenti”. Ad alimentare il dibattito politico anche Lorenzo Costa, capogruppo del Pd: “Rivendico la mia appartenenza tra i democrat, un partito che ho visto nascere e nel quale sto con orgoglio, a prescindere da chi lo rappresenterà dopo il 4 marzo. In ogni caso, al Parlamento il Pd ha candidati di tutto rispetto, dal professore Viscomi ad Aquila Villella. Faccio gli auguri ai candidati di centrodestra, ma cosa si può contestare a Viscomi? Rivendico con forza la bontà delle candidature messe in campo dal Pd sul territorio”.  In chiusura, le parole del sindaco Sergio Abramo: “Non entro nel merito delle candidature, non faccio l’analisi del sangue di nessuno, ma rimarco che Catanzaro avrebbe meritato in passato ben altra rappresentanza e ricordo che abbiamo sempre detto in consiglio comunale di non votare per chi non garantisce la tutela degli interessi del territorio. Ho comunque scritto ai vertici della mia coalizione di dare questa volta ruolo di primo piano a esponenti del territorio e così è avvenuto. Il dato politico è che da quando è nato il regionalismo, quindi dagli anni ’70, è la prima volta che Catanzaro può avere una degna rappresentanza istituzionale: abbiamo avuto difficoltà – ha affermato Abramo – a difendere la città in questi ultimi tre anni nel confronto con la Regione e ancora abbiamo difficoltà, basti pensare al sistema metropolitano, per il quale abbiamo presentato da oltre un anno una progettazione che invece è stata ‘scavalcata’ da Cosenza quando l’appalto a Cosenza non è nemmeno stata avviata. E’ una penalizzazione forte per Catanzaro”. Abramo ha poi proseguito: “Quando giustamente il presidente Bruno critica la legge Delrio evidenzio che abbiamo anche noi subito tagli enormi dal livello centrale. E’ una situazione brutta, che dovrebbe vederci tutti uniti in una battaglia nei confronti del governo nazionale: nel programma del centrodestra c’è questo aspetto di difesa degli enti locali con un sistema di perequazione, mentre non so cosa vuole fare il centrosinistra. Io poi voglio sollecitare maggioranza e opposizione a una riflessione sulla programmazione del futuro del capoluogo della Calabria anche con riferimento all’utilizzo dei fondi comunitari e su come procedere nei confronti della Regione: lo dico perché il sistema metropolitano rischia di fallire prima di partire e perché si rischia di avere gravissimi problemi anche nel servizio idrico e acquedottistico. Ci presentiamo comunque all’elettorato convinti di quanto abbiamo fatto, cercando di interpretare i disagi anche dei nostri cittadini ma sicuri che stiamo facendo un lavoro che i cittadini stanno apprezzando. Sapendo di poter puntare su parlamentari come Tallini o Aiello – ha concluso il sindaco – ci siamo comunque già posti il problema se sono pronti a fare una battaglia per Catanzaro o la Calabria, e abbiamo già dato loro input in tal senso”.  (cant. a.)

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