Una città smart a misura d’uomo, De Marco lancia la sfida (CON VIDEO)

Il dirigente del Comune parla  delle opportunità di Agenda città 

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    Una città smart. Una città che crea e produce. Che siano opportunità tramite i servizi o economia reale. Che sia un innovativo sistema di viabilità o incentivi alla cultura. Nulla potrà o dovrà essere lasciato al caso. Catanzaro, prima tra i beneficiari, è pronta alla sfida di Agenda Urbana. Una sfida giocata sulla riqualificazione e sul rilancio del centro storico, collegato con le periferie ed i quartieri con una visione univoca di città che non può prescindere dal partenariato sociale e privato. Una sfida condotta certamente dal sindaco Abramo, che desidera più di ogni altra cosa smarcarsi dall’etichetta del sindaco che ha tagliato nastri altrui , ma una sfida strategicamente lasciata nelle mani di Tonino DE Marco, dirigente in pensione della Regione Calabria e oggi a servizio, ancora una volta, del Comune di Catanzaro, dove già era stato nella veste di dirigente . De Marco utilizza 22 slides per spiegare in breve cosa sarà Agenda Urbana, un programma comunitario che fa diventare a tutti gli effetti il Comune autorità di gestione dei fondi Por, tranne che nella parte riguardante i servizi alle persone e il Fondo sociale europeo, i cui progetti dipenderanno ancora dalla Regione.

    Asili, recupero degli immobili storici, tra cui scuola Mazzini, Palazzo Fazzari, Teatro Masciari, social housing, servizi sociali innovativi per famiglie in difficoltà , inclusione lavorativa, incentivi alla nuova imprenditoria. De Marco sembra avere le idee chiare su quanto e come quei fondi dovranno essere spesi, allocati sulle emergenze ma anche investiti sulla città e nella città secondo uno schema organico che non crea più solo contenitori, ma contestualmente getta le basi affinchè quei contenitori possano essere riempiti. Cinque anni, tanto dureranno i fondi di Agenda Città, cinque anni per invertire la rotta e risollevare il capoluogo di regione da una oggettiva condizione di stallo rispetto ad una visione più ampia e moderna del futuro.

    Giulia Zampina

     

     

     

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