Il Rettore fa causa all’Università e la vince

De Sarro aveva chiesto l’accertamento del diritto al pagamento dell’indennità di dirigenza di struttura e di specificità

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    Aveva fatto causa all’Università, di cui poi ne è diventato guida. Ed ha vinto. Giovambattista De Sarro, rappresentato e difeso dagli avvocati Massimo Gimigliano, Claudio Larussa, aveva chiesto l’accertamento del diritto al pagamento delle somme indicate nel ricorso a titolo di indennita’ di specificità medica ed indennità di dirigenza di struttura complessa.

    Il ricorso è stato presentato al tempo in cui De Sarro era dipendente del Policlinico Universitario dell’Università degli Studi di Catanzaro “Magna Graecia” in qualità di Professore Ordinario Universitario dove svolgeva anche attività assistenziale e riveste il ruolo apicale di Direttore di U.O.C. (Unità Operativa Complessa) a direzione universitaria.

    De Sarro lamentava la mancata corresponsione dell’indennità di direzione di struttura complessa corrisposta solo da gennaio 2015 e non per il pregresso e limitatamente al quinquennio antecedente al notifica della diffida come atto interruttivo della prescrizione e dell’indennità di specificità medica (corrisposta sino a dicembre 2014 e poi soppressa) relativamente al periodo dal 1 gennaio 2015 al 1 aprile 2016.

    Secondo i giudici amministrativi l’attività assistenziale del docente medico costituisce un necessario corredo professionale accessorio rispetto all’attività preminente e fondamentale dell’insegnamento delle scienze mediche e, dall’altro lato che il conferimento d’incarichi di direzione di struttura assistenziale non dà luogo ad un rapporto privatistico (o puramente contrattualizzato) tra medico universitario e Azienda.

    Dicono i giudici del Tar: “Se è vero che il rapporto di impiego del personale medico di che trattasi va riguardato in termini di unitarietà ed esclusività con l’Università degli studi, che resta quindi l’unico contraddittore legittimato, è altrettanto vero che l’Università non solo provvede a null’altro che una mera anticipazione dal proprio bilancio delle somme spettanti ai medici universitari che prestino attività assistenziale, ma è anche tenuta a corrispondere gli importi così come determinati d’intesa con le altre amministrazioni interessate e sulla base di criteri da definirsi con apposita convenzione e per questo il ricorso merita accoglimento. e per l’effetto viene riconosciuto il diritto della parte ricorrente a percepire l’indennità di direzione di struttura complessa corrisposta e l’indennità di specificità medica”.

    Giulia Zampina

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