Vivicittà nelle mura dell’Istituto penale minorile

Festa dello sport domenica scorsa

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    Si è conclusa, in una bella domenica di sole, la 35ª edizione della Vivicittà anche a Catanzaro, la storica “corsa più grande del mondo”, che la UISP Unione Italiana Sport Per tutti organizza, sin dal 1984, in contemporanea in tante città d’Italia e del mondo, anche in paesi con recenti trascorsi di guerra come Libia e Libano, e nelle sedi carcerarie di tutta Italia. Quest’anno l’edizione 2018 della Vivicittà si è corsa in 60 città nel mondo e 25 istituti penitenziari.

     A Catanzaro si è corso, come è ormai tradizione, proprio nell’Istituto Penitenziario Minorile “Sandro Paternostro”, grazie alla collaborazione del Direttore dell’IPM Francesco Pellegrino e del Direttore della adiacente Comunità Ministeriale Massimo Martelli. All’appello ha risposto anche Marcello Mondilla in rappresentanza della storica società di atletica Fiamma Catanzaro.

    La UISP da moltissimi anni ormai propone questa occasione per promuovere lo sport tra i ragazzi detenuti e sensibilizzarli ad una vita futura più sana e nel segno dei valori sportivi (rispetto degli altri, solidarietà, rispetto delle regole, riscatto sociale); lo sport infatti può essere un efficace mezzo di recupero sociale e uno strumento utile e divertente per insegnare il rispetto delle regole di convivenza in una comunità; inoltre insegna ad accettare le sconfitte, oltre che alle vittorie.

    Con queste motivazioni e questo spirito, alle 10 di domenica scorsa, negli spazi aperti ricavati all’interno delle mura dell’IPM di via Paglia, sul segnale di via dato dal Presidente dell’asd Calabriando Riccardo Elia, sono scattati una dozzina di ragazzi, che hanno coperto i tre giri del percorso con convinzione e impegno.

    Tutti sono stati premiati con la medaglia di partecipazione dal presidente del Comitato UISP di Catanzaro Felice Izzi e dai Direttori delle due strutture. Un riconoscimento va anche agli operatori sportivi della UISP e ai volontari ed educatori che hanno dato il loro supporto anche in questa occasione e che, come sempre, nel silenzio delle mura carcerarie lavorano quotidianamente con questi ragazzi per offrire loro una seconda possibilità; questi i loro nomi: Giovanna Guzzomì, Loretta Verduci; Pino Ranieri; Angelino Molinaro; Antonella Renda; Chiara Crociani.

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