Catanzaro in Movimento: ‘Classe dirigente senza cultura’

Non lasceremo che le ruspe abbattano parte del patrimonio storico-artistico della città

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    “Questa volta non passeranno. Non lasceremo che le ruspe abbattano parte del patrimonio storico-artistico della città. Perché la Maddalena, la Stella e l’Ospedale Vecchio (già Convento di Sant’Agostino) sono parte integrante della storia di Catanzaro. Una storia offuscata dalle stupide scelte degli anni passati. Nei decenni scorsi abbiamo visto cader giù le porte civiche della città fortezza, Palazzo Serravalle, il vecchio Banco di Napoli, la chiesa di Santa Caterina, la vecchia Cattedrale, il Teatro Francesco I e tanti palazzi che testimoniavano un glorioso passato. Ci giriamo intorno e vediamo palazzi brutti e anonimi. Ed è questo che l’Amministrazione Comunale Abramo vuole continuare a fare. Senza una visione di città. Il ventennio Abramo ci consegna una città senza un progetto urbanistico.

    Una città devastata nella zona sud, un coacervo di palazzi senz’anima alzati alla rinfusa, casupole e capannoni industriali. Nessun ordine, nessuna visione da grande città. E ora che la zona compresa tra Sala, Santa Maria e Lido risulta irrimediabilmente compromessa, si vuole continuare l’opera con la distruzione del centro storico. Non saranno un paio di palazzi moderni messi in piedi nel centro storico a rivitalizzare la parte antica della città. Una città amministrata da una classe dirigente impreparata e indifferente. Lo ribadiamo: questa volta non lasceremo che le ruspe cancellino parte della nostra storia. Non vogliamo essere protagonisti passivi di questo scempio. Con 32 milioni di euro, si potrebbe recuperare parte del centro storico. Ristrutturare le case abbandonate con molteplici benefici. Il recupero delle vecchie abitazioni, il ripopolamento diffuso, non concentrato in un paio di palazzi moderni, e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico della città. Informiamo gli uomini di “cultura” di questa Amministrazione che la Maddalena, la Stella e l’Ospedale Vecchio sono tutti immobili cinquecenteschi. Sotto le facciate anonime innalzate nel recente passato si celano costruzioni importantissime. Nell’ex Ospedale Vecchio è ancora possibile identificare il chiostro e l’antica chiesa conventuale degli Agostinani e nei pressi del grande complesso monumentale si trova una delle porte civiche superstiti con l’annessa chiesa di Sant’Agostino nel quale riposano le spoglie mortali di Francesco Monaco, uno dei martiri catanzaresi del 1823, stessa situazione per il Convento delle Convertite di Santa Maria Maddalena mentre il Monastero di Santa Maria della Stella, fortunatamente, in parte è ancora integro. In una città normale, amministrata da una classe dirigente normale, questi “tesori” verrebbero recuperati e valorizzati per diventare luoghi di cultura e turismo.
    A Catanzaro, purtroppo, non è così. Già la sola proposta di demolire e riconvertire questi immobili fa capire in che mani siamo. Invece di pensare a demolire questi gioielli a Palazzo De Nobili farebbero bene a pensare ad una “riconversione” delle facciate del Banco di Napoli, della Questura e della chiesa di Santa Teresa dell’Osservanza, riportandole alle antiche fattezze. Sono un falso storico, lo sappiamo. Ma a Venezia non si sono fatti problemi a ricostruire di sana pianta il teatro “La Fenice” o la torre di San Marco, a Bari hanno fatto la stessa cosa con il “Petruzzelli”, idem a Messina con la cattedrale e gli esempi potrebbero essere tantissimi. Ora lanciamo noi una provocazione: venga abbattuto l’orrendo palazzo Failla che con la sua grande mole offusca il Duomo, e ancora, i palazzi alzati lungo via Carlo V che hanno alterato lo “skyline” della città nascondendo le mura di cinta e parte dei bastioni ancora in piedi, e tutti quei palazzi moderni che hanno snaturato corso Mazzini. Crediamo che questa proposta sia certamente più sensata di quella “partorita” a Palazzo De Nobili. Invitiamo, quindi, cittadini e associazioni culturali a contrastare in tutti i modi questa idea scellerata. No, questa volta le ruspe non passeranno!”

    Associazione Culturale  “Catanzaro in Movimento” 

    In foto pianta e prospetto del complesso conventuale di Sant’Agostino inglobato interamente nell’ex Ospedale Vecchio   

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