Museo del Rock, incantano gli Opus Avantra. Capatina di Oliver Stone?

Da novembre a maggio al Murock artisti come Duck Baker, David Jackson, David Cross,  Emilio Sorridente,  i Delirium, Gary Lucas, Sara Romano, Kelly Sloan

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    Il mistero delle notti veneziane raccontato attraverso uno strepitoso mix di musica classica e rock progressivo. Una voce da soprano, quella di Donella Del Monaco – nipote del celebre tenore Mario – che si mischia e si contagia con i ritmi delle percussioni, la dolcezza del violoncello, la magia del flauto suonato alla Jethro Trull o dell’antico duduk armeno. E’ stato davvero un concerto coinvolgente e “diverso” quello tenuto dagli Opus Avantra al Museo del Rock, davanti ad un pubblico che ne ha apprezzato l’originalità, ma soprattutto la solida preparazione musicale. Un nuovo successo per il Museo del Rock che continua la sua ascesa, confermandosi pilastro fondamentale della politica culturale del Capoluogo.

    Un’alleanza vincente tra il pubblico e l’intellettualità cittadina (il curatore e direttore artistico Piergiorgio Caruso) che fa ben sperare per il futuro di una struttura unica in Italia. Quello degli Opus Avantra è appena l’ultimo di una lunga serie di concerti – tutti gratuiti e tutti autosponsorizzati dal gruppo di appassionati che anima le attività del Murock– tenutisi in una location prediletta dagli artisti, soprattutto gli stranieri. Da novembre a maggio, sull’ideale palco del Murock, sono saliti artisti come Eric Lugosch, Duck Baker, David Jackson, David Cross, Lino Vairetti, Corey Harris, John Charles “Twink” Alder, Emilio Sorridente, Tito Schipa junior, i Delirium, Gary Lucas, Sara Romano, Kelly Sloan, Vittorio De Scalzi.

    E anche l’attività di cineforum “colto” – curata da Antonio Ludovico – ha coinvolto un pubblico variegato, composto anche da molti giovani, a cui sono stati proposti cult come “Il Vangelo secondo Matteo” di Pasolini, “Qualcuno volò sul nido del cuculo” di Milos Forman, “Soldato blu” di Ralph Nelson, “Alice’s Restaurant” di Arthur Penn e tanti altri. Ora il grande sogno è che Oliver Stone, il celebre regista americano che sarà ospite in estate del MGFF ed autore di un memorabile film sui Doors, faccia una capatina alle colorate sale del museo.

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