La storia della Costituzione in carcere: seconda tappa del progetto

Si è svolto nel pomeriggio di oggi, 24 maggio, il secondo degli incontri organizzati nell’ambito del progetto “Studiare la Costituzione in carcere”, portato avanti dalla Casa Circondariale Ugo Caridi, in partenariato con l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

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    Si è svolto nel pomeriggio di oggi, 24 maggio, il secondo degli incontri organizzati nell’ambito del progetto “Studiare la Costituzione in carcere”, portato avanti dalla Casa Circondariale Ugo Caridi, in partenariato con l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia –Comitato provinciale di Catanzaro, in occasione del 70° anniversario dall’entrata in vigore della Costituzione italiana (1948-2018). La storia della Costituzione “rivive” nelle lettere scritte tre generazioni fa dai condannati a morte della Resistenza italiana, rilette in questi mesi dalle persone recluse al carcere di Siano, nell’ambito di uno studio che in questo luogo insolito assume un significato particolare. Al tavolo dei relatori la direttrice dell’istituto Angela Paravati, il presidente dell’Anpi Mario Vallone, lo storico Rocco Lentini, presidente dell’Istituto “Ugo Arcuri” per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea ed il docente Nicola Siciliani De Cumis, coordinatore del laboratorio di lettura e scrittura creativa all’interno del carcere. In platea, molti detenuti che hanno letto in questi mesi molti scritti sulla Resistenza italiana e prodotto a loro volta diversi elaborati sull’argomento. Dopo la visione di un filmato documentaristico sul sacrificio dei partigiani, si è aperto un dibattito che ha visto una grande partecipazione emotiva dei detenuti presenti nella platea della sala teatro della casa circondariale. “Il carcere italiano nel 2018 è un carcere la cui finalità rieducativa è prevista dalla nostra Costituzione, per cui è opportuno che la storia di questo testo venga studiata qui, per non dimenticare che è nato proprio in opposizione alle detenzioni ingiuste nelle prigioni fasciste e grazie al sacrificio di ragazzi anche giovanissimi” ha affermato la direttrice Angela Paravati. Lo storico Rocco Lentini si è soffermato sulla Resistenza in Calabria e nel Mezzogiorno, su tanti episodi spesso trascurati nei libri di storia, sottolineando che a volte è necessario “cambiare prospettiva” per poter vedere le cose in modo completo. La Resistenza a Sud dura dal luglio all’8 settembre 1943, quella nelle regioni settentrionali si prolunga fino al 25 aprile 1945, giorno della Liberazione: anche questa differenza temporale ha pesato spesso nella ricostruzione storica di un movimento che comunque ha visto moltissimi meridionali tra i suoi protagonisti. Vallone ha ribadito la volontà dell’Anpi di divulgare la conoscenza della Costituzione nelle carceri, nelle scuole dei quartieri ad alto rischio sociale, nei posti in cui c’è più necessità di formare coscienze critiche, cittadinanze attive, di acquisire consapevolezza dei propri diritti e dei propri doveri.

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