Preghiera e città in rosso per dire no a persecuzioni ai cristiani

Con una breve momento solenne nella chiesa di S.Omobono Catanzaro ha detto no alle persecuzioni cristiane

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    “I cristiani non cercano il martirio ma a volte sono costretti a dover decidere tra rinnegare Cristo e avere salva la vita o andare avanti fino alla fine e rischiare in alcune zone di essere uccsi. A tutti loro è dedicata la giornata di oggi”. Breve e intenso il momento di preghiera che Padre Francesco Brancaccio ha celebrato questa sera nella chiesetta di S.Omobono piccolo ma affascinante residuo dell’antichità catanzarese. L’occasione era la giornata contro le persecuzioni alla cristianità promossa da anni in particolare al patriarcato di Venezia ma che ormai ha adesioni in varie città d’Italia. A Catanzaro l’appoggio è arrivato soprattutto dai consiglieri comunali Eugenio Riccio e Demetrio Battaglia (che a S.Omobono ha anche letto dall’altare) e l’assessore Danilo Russo ma anche l’ associazione Terra di Mezzo e dall’Arciconfraternita dei S.S. Giovanni Battista ed Evangelista dei Cavalieri di Malta ad Honorem. Nella sosta di preghiera è stato dato spazio alla prima lettera di San Paolo ai Corinzi ma anche alle parole di papa Francesco che nel dicembre 2016 ricordava come i martiri di oggi siano in numero maggiore rispetto ai primi anni di cristianità. E’ stata anche ricordata la storia di Asia Bibi pakistana di religione cristiana, che ha rischiato la condanna alla pena capitale in quanto accusata di blasfemia e successivamente scagionata dalla Corte Suprema del suo Paese. Tre luoghi simbolo del centro storico la statua del Cavatore, il palazzo della Camera di Commercio e la stessa chiesetta di S. Omobono sono stati illuminate di rosso per l’occasione.

    R.T.

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