Commissari a Lamezia, Tallini: ‘No a questa ennesima umiliazione’

Il coordinatore provinciale di Forza Italia: 'Restiamo al fianco del sindaco Paolo Mascaro, a testa alta, sicurissimi della sua figura adamantina di professionista e di politico, lontano anni-luce dalla cultura mafiosa'


Riceviamo e pubblichiamo a seguire la nota del coordinatore provinciale di Forza Italia, Domenico Tallini, sul ritorno dei commissari al Comune di Lamezia Terme

 Alla Città di Lamezia Terme doveva essere risparmiata questa ennesima umiliazione. Non è così che si fa la lotta alla mafia. Così si mette solo in ginocchio un’intera comunità, criminalizzandola davanti agli occhi di tutto il Paese. La mafia si combatte facendo funzionare le istituzioni, fornendo ai cittadini i servizi che meritano, promuovendo sviluppo e occupazione. E’ quello che stava tentando di fare il sindaco Paolo Mascaro che si trova nuovamente costretto ad interrompere la sua positiva esperienza amministrativa. Al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, se questa è l’idea di presenza dello Stato in Calabria, diciamo che il Consiglio dei Ministri nella nostra terra è perfettamente inutile. Resti pure a Palazzo Chigi perché la Calabria non ha bisogno di passerelle, né di elemosine, né di atti dimostrativi. L’assordante silenzio dei parlamentari lametini di Cinquestelle e Lega di fronte alla nuova mortificazione inferta alla Città dimostra l’esistenza di una strumentalizzazione politica che guarda solo agli interessi di parte e non a quelli della comunità. Forza Italia resta al fianco del sindaco Paolo Mascaro, a testa alta, sicurissima della sua figura adamantina di professionista e di politico, lontano anni-luce dalla cultura mafiosa che ha dimostrato di sapere combattere e che ha allontanato dal Comune di Lamezia Terme con atti amministrativi concreti e coraggiosi. Poiché crediamo fermamente nello Stato di diritto, ci diciamo sicuri che le ragioni dell’Amministrazione Mascaro saranno riconosciute, così come sarà riconosciuto il diritto della città di Lamezia Terme di essere governata democraticamente e non rettaburocraticamente da commissari che l’hanno letteralmente affossata nell’ultimo anno.