Discarica sulla strada provinciale: tra incuria e indifferenza

Tra Cropani Superiore e Soveria una sconfitta della buona educazione e della politica 

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    Se non è una bomba ecologica, poco ci manca. Quanto si vede sulla strada provinciale che collega Cropani a Soveria non è bello e si presta a una sola lettura:  una sconfitta della buona educazione e della politica. La via di comunicazione conosciuta con il numero n.8/2 e ricadente sotto la competenza dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro,  non solo si presenta agli occhi dei passanti  in uno stato di totale abbandono per incuria e indifferenza, ma sta diventando sempre più una discarica  a cielo aperto. La psicologia degli ambienti  parla chiaro: sporco dove vedo sporco, rifiuti chiamano rifiuti. E’ quanto sta accadendo tra Cropani superiore  e Soveria dove tanti cittadini stanno buttando di tutto, dagli inerti agli ingombranti: definirli incivili è riduttivo, non qualificarli come cittadini è doveroso. E tra materassi e buste pieno di plastica e avanzi di cibi, spuntano anche tante lastre di eternit, conosciuto anche come materiale killer, roba da non minimizzare.  I rifiuti si trovano sui margini e sulla carreggiata della strada, ma soprattutto sotto i pontini dei ruscelli, ostruendo il deflusso delle acque. Tutti sanno, ma nessuno interviene. Ora non mancano le segnalazioni di iracondi cittadini che non ci stanno ad assistere da inermi spettatori a questo scenario indecoroso con riflessi psicologici pesanti: in posti brutti anche i figli crescono brutti. Una soluzione al problema non può più essere procrastinata: troppi i rischi per l’ambiente e le persone. Togliere i rifiuti non sarà sufficiente se non si trovare un modo per impedire che li rimettano. Dalla Provincia di Catanzaro  alla Regione Calabria, dal Comune di Cropani alla associazioni ambientalistiche, dai partiti alle forze dell’ordine: ora nessuno può dire di non sapere. Ci sono immagini che entrano nelle nostre vite  come una lama. E fanno molto male. Così è tra  Cropani e Soveria: una brutta pagina del grosso libro sull’inciviltà.

    Enzo Bubbo

     

     

     

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