Violenza di genere ‘qualcosa di barbaro, medievale’

I ragazzi del Corrado Alvaro di Petronà discutono e riflettono sui questa piaga

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    Mai più femminicidio.

    Con parole, immagini, video, drammatizzazioni,  poesie e semplici riflessioni, i discenti dell’Istituto comprensivo “ Corrado Alvaro” di Petronà hanno detto senza infingimenti come la pensano sulla violenza di genere: “Qualcosa di inaccettabile, di barbaro, di medievale.”

    L’hanno fatto oggi, venerdì 28 novembre presso la scuola secondaria di primo grado, indossando qualcosa di rosso e senza lasciare nulla al caso.

    La manifestazione, coordinata dalla professoressa Pina Aiello, è stata promossa dalla scuola in sinergia l’associazione “Attivamente coinvolte” rappresentata dal presidente Stefania Figliuzzi e dall’omologa Maria Teresa Asciutti.

    Per la dirigente scolastica Rosetta Falbo “ l’amore non può mai essere violenza”.

    La giovane preside, nel consigliare ai suoi alunni il libro  “ Chiamarlo amore, non si può “, ha indicato nella cultura “la soluzione per sconfiggere stereotipi e deformazioni affettive che portano a considerare la donna come un oggetto.”

    I numeri sulla violenza di genere in Italia sono assurdi: 6 milioni di donne hanno subito violenza, 600mila sono state stuprate e ne muore una ogni due giorni. L’intreccio è sempre lo stesso: la donna cerca di allontanarsi, l’uomo si arma e colpisce.

    Numeri e vittime  che l’associazione attivamente coinvolte conosce molto bene e da vicino.

    L’avvocato Stefania Figliuzzi ha asserito che “la violenza sulle donne si può prevenire e lo si deve fare a scuola.”

    Ha aggiunto: “ Troppe donne in Calabria subiscono violenza, ecco perché è nata “Attivamente coinvolte”. Le donne cercano aiuto e noi le ascoltiamo, indicando la strada della salvezza. Il 25 novembre è solo un giorno, ma bisogna stare vigili anche gli altri 364 giorni.”

    Anche Maria Teresa Asciutti fa l’avvocato, fa parte di “Attivamente coinvolte” e ha confutato  sul fatto che “violenza somiglia a un iceberg perché non è solo fisica, ma ce ne sono altre molto più subdole, ma parimenti deleterie come la violenza psicologica o economia.”

    Ognuno ha detto la sua, tutti hanno fatto sintesi sul fatto che la giornata sul femminidicio parla di donne, ma si rivolge agli uomini che possono e debbono sconfiggere stereotipi, luoghi comuni, pregiudizi e deformazioni affettive: la violenza non paga mai.

    Nel corso della manifestazione, conclusasi con un minuto di silenzio per le vittime di Parigi, si è disquisito sulla biografia di donne straordinarie come Malala, Madre Teresa, Montessori e  Montalcini. 

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