No al femminicidio: un programma di incontri del Centro Democratico

La nota di Anna Abruzzese Coordinatrice provinciale donne CD

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    Si dice, che fin dall’antichità il predominio dell’uomo sulla donna fosse un atto dovuto, però con il passare degli anni la donna si è sempre più emancipata, fino a raggiungere un ruolo di primo piano nella società post moderna. Purtroppo quello che succede giornalmente nei confronti della donna non è più giustificabile in un paese che si considera emancipato e al passo con l’Europa.

    Gli ultimi recenti avvenimenti delittuosi e non, ci impongono di reagire e di impegnarci  sempre di più  in modo che si possa porre fine a  questo intollerabile “femminicidio”.

    Le donne attiviste di Centro Democratico guidate dalla responsabile provinciale Anna Abruzzese, già nella prossima settimana appronteranno un calendario d’incontri con le donne della città di Catanzaro e provincia in cui verranno evidenziate e discusse gli ultimi avvenimenti che hanno colpito, con inaudita ferocia,  il “ mondo rosa” calabrese,  nonchè le iniziative da intraprendere.

    L’ultimo omicidio, in ordine di tempo, risale a qualche giorno fa che è quello di Silvana Rodriquez  di Belvedere Marittimo strangolata e poi bruciata; poi quello di Bianco in provincia di Reggio Calabria di Angela Battaglia ad opera dell’ex fidanzato e che  ora lotta tra la vita e la morte in ospedale. Sempre nella Locride le vite spezzate di Mary Cirillo di Monasterace e di Tatiana Kuropatijk; e quella di Fabiana, di appena sedici anni di Corigliano, accoltellata e poi bruciata viva;

    come  pure il crudele assassinio, per pochi spiccioli, delle due donne anziane di Catanzaro.

     Sono tante le donne che giornalmente subiscono violenze e che, il più delle volte, la solitudine le costringe a non sporgere denuncia per la vergogna.

    In Italia, purtroppo, è vera emergenza sociale. Sono oltre sette milioni le donne che subiscono passivamente  le “angherie” e la prepotenza di uomini che non accettano la fine di relazioni amorose.

    Le ultime norme in materia di repressione, introdotte dal Parlamento non sono state sufficienti. E’ importante partire dall’educazione culturale scolastica, fin dalla scuola media inferiore, se non  dai primi anni della scuola elementare.

    Come donne di CD ci sentiamo vicine a quelle famiglie le cui donne  hanno subito angherie e violenze: in particolar modo ad Angela che in questo momento, sicuramente,  sta combattendo la battaglia più difficile della sua vita.

     

    Anna Abruzzese

    Coordinatrice provinciale donne CD

     

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