Sanità in Calabria: incontro a Fondazione Betania

Si è tenuto nei giorni scorsi promosso dall'Associazione Nazionale Etica e Salute

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    Un incontro per discutere di sanità in Calabria. Nella giornata di lunedì 25 gennaio l’Associazione Nazionale Etica e Salute, presieduta dal dottore Antonio Carrozza, ha organizzato, presso l’Auditorium Monsignor Pellicanò della Fondazione Betania, un dibattito con il Presidente del Consiglio della Regione Calabria Nicola Irto. Tra i temi caldi trattati, che hanno visto la partecipazione di medici e dirigenti del settore, la mobilità attiva e passiva, l’assistenza ospedaliera e l’assistenza territoriale.

    Gli onori di casa sono stati fatti dal Presidente dell’Associazione Antonio Carrozza che, prima di dare la parola al Presidente della Fondazione Betania don Biagio Amato, ha ribadito la natura dell’associazione apartitica e senza scopo di lucro.

    «Quello odierno è un momento importante – ha dichiarato don Biagio Amato – che definirei come la rappresentazione parlata di un settore significativo della vita dei calabresi. Raccontare la salute in Calabria – ha continuato –  altro non può essere che parlare delle persone e dell’ambiente. Salute, infatti, richiama la persona prima dell’organizzazione, del piano di rientro, delle unificazioni, delle strutture semplici e complesse. Per prima viene, dunque, la persona alla quale assicurare il benessere fisico e psichico. La gestione, l’organizzazione e le risorse sono solo strumenti». Etica e salute dovrebbe essere, secondo la visione del Presidente della Fondazione, il motto non di un’associazione ma dell’intera Regione la quale ha senso solo se assicura il benessere e lo sviluppo delle persone e dell’ambiente. 

    Il comparto sanità, nella nostra Regione, si trova ad affrontare, a detta di  Salvatore Lo presti, Dirigente del Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria, problematiche di carattere economico ad alto impatto. Prima fra tutte la mobilità attiva e passiva e quindi il flusso di fondi in entrata per la compensazione di prestazioni erogate sul territorio di competenza ad assistiti di altro ente e il flusso di fondi in uscita per la compensazione di prestazioni erogate a propri assistiti al di fuori del territorio di competenza. Si tratta di «problematiche forti nell’ambito finanziario che se affrontate – ha affermato Lo presti –  potrebbero risolvere buona parte dei problemi economici finanziari che abbiamo in questo momento». Secondo lo stesso Dirigente del Dipartimento Tutela della Salute da rivedere sarebbero anche gli indicatori che attribuiscono alla Calabria una quota capitaria tra le più basse.

    Di un’integrazione, tra l’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” e l’Università, che, almeno nelle intenzione, avrebbe potuto dare risvolti positivi alla situazione regionale e locale, ha invece discusso

    il dottore Claudio Ceccotti Direttore del reparto di Neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio e Direttore del Dipartimento di Neuroscienze del nosocomio.

    «Già in epoca non sospetta – ha affermato il dottore Ceccotti –  ritenevo che la frammentazione delle specialità comportasse una de-specializzazione e che, quindi, una fusione, che rispettasse i numeri e le professionalità, avrebbe dato ottime prospettive a questa città. In occasione dell’incontro con il Commissario ci sembrò che la via fosse quella giusta ma dopo le prime riunioni della Commissione Paritetica  le cose cambiarono assistendo ad un vero e proprio mercanteggiamento delle strutture» il tutto a scapito del nosocomio escluso dalla stessa Commissione. Da qui’ la richiesta di rassicurazioni lanciata dallo stesso Ceccotti al Presidente Irto affinché alle parole facciamo seguito i fatti.

    Ma a mancare di un progetto a lungo termine e di una programmazione unitaria sarebbe anche il settore dell’assistenza domiciliare. Secondo Rossana Panarello Responsabile del Consorzio PrivatAssistenza «l’assistenza domiciliare è la prima risposta per poter debellare un sistema ospedale-centrico. Ad oggi la situazione è di una totale assenza di integrazione socio sanitaria, con un’assistenza domiciliare altalenante e la deficienza di una buona rete che genererebbe appropriatezza e limiterebbe il fenomeno della mobilità».

    Dopo il dibattito le conclusioni sono state affidate all’onorevole Nicola Irto che ha ribadito come quella della burocrazia sia una battaglia che si sta affrontando al fine di accorciare i tempi e consentire un possibile ed efficace progetto di sviluppo per la Regione.

    «Abbiamo un problema di carenza di offerta e siamo di fronte ad una sfiducia totale nei confronti della sanità che giustifica la mobilità – ha dichiarato il Presidente del Consiglio Regionale – . Siamo incapaci di comunicare le nostre eccellenze ecco perché – ha concluso – va ridisegnato il Piano Sanitario Regionale che risolva le criticità proponendo un Consiglio Regionale sulla sanità»

     

     

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