Sfiducia o dimissioni? Palazzo De Nobili sospeso tra voci e realtà

Lo stato di calma apparente nasconde un grande fermento, alimentato per ora solo da ipotesi

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    La vicenda  Cosenza, con la sfiducia al sindaco Mario Occhiuto da parte di 17 consiglieri, deve aver in qualche modo fatto credere agli scontenti di Palazzo De Nobili, quelli del “vorrei non vorrei ma se vuoi”, che l’effetto domino potesse coinvolgere anche il capoluogo.

    LE VOCI DI UN INTERESSAMENTO ROMANO ALLA VICENDA CATANZARESE

     Il forte vento che per tutta la giornata ha soffiato sui tre colli, ha prima sradicato qualche fedelissimo di Abramo  dal gruppo con cui era stato eletto “spingendolo” verso quella grande casa che da sempre è lo Scudo Crociato,  in serata ha mescolato voci, speranze, timori , paure, incertezze.  Filtrando ciò che si vorrebbe veicolare da ciò che sono poi i fatti e avendo ben presente lo scenario, si può tirare la somma del  giorno  che segna l’inizio della Quaresima. Voci non meglio confermate direbbero che da Roma sarebbe arrivato l’input ad accelerare nel capoluogo catanzarese la fine anticipata della legislatura Abramo.  Bisognerebbe capire se da Roma Capitale o da qualche via o strada che di Roma porta la denominazione. Questo semplicemente perché a Roma, intesa come Roma capitale, se mai di amministrative in Calabria dovessero occuparsi, avrebbero da pensare prima a ciò che è accaduto a Cosenza dove è stata ordita, lì sì per davvero, una vera trama politica studiata a tavolino nella capitale dove alcuni big della politica calabrese, hanno  trascorso il soggiorno forzato probabilmente a disegnare altri scenari intessendo rapporti trasversali. Chiusa la parentesi cosentina c’è però da dire che i conti a Catanzaro non tornano.

    DA TRE SETTIMANE DUE DELEGHE DA ASSEGNARE E UN ASSESSORE DA NOMINARE…

    IL SILENZIO DI FORZA ITALIA

    Da circa tre settimane due deleghe importanti sono rimaste senza referente politico e pare che questo non sia argomento di discussione. Al punto che non esiste neanche un frenetico rincorrersi di indiscrezioni giornalistiche sui nomi di papabili o del papabile assessore. Cosa significa questo? Possibile che con la fame di potere, visibilità e quant’altro Forza Italia, partito a cui spetta la nomina dell’assessore mancante, non sia riuscita a trovare la quadra su un nome da proporre al sindaco?

    IL 13 e il 24 I NUMERI DELLA CABALA CATANZARESE

     In attesa di capirne di più sono due i numeri della cabala sulla ruota di Catanzaro. Il 13 ed il 24. Tredici (numero che in tempo di Quaresima ha anche un suo perché) sarebbero le firme raccolte  per sfiduciare il sindaco e 24 febbraio il termine ultimo perché questa sfiducia si consumi e si possa andare al voto prima dell’estate. Sempre secondo indiscrezioni, si starebbe tentando di convincere uno dei gruppi, questo sì con referenti a Roma, a firmare il documento. Cosa che non convince poiché non esiste un’alternativa immediata per il dopo Abramo, senza contare che ci sono alcune poltrone di consigliere provinciale da difendere, anche se, c’è da giurarci, questo motivo sarà respinto da tutti. C’è poi un’atra fronda. Quelli di chi chiede garanzie, nei  limiti ovviamente di ciò che poi potrà accadere nelle urne.

    IL SINDACO CHE FA?

    Ma anche se di vera e propria congiura non si può parlare perché la situazione della maggioranza al comune di Catanzaro è ben chiara a tutti, sindaco in testa, la domanda riguarda la posizione che assumerà  Sergio Abramo. Bisognerà capire se il sindaco deciderà di lasciare con il cerino in mano “gli sfiducianti”, così poi da poterli rendere responsabili di un periodo di vacatio amministrativa che non farebbe comunque bene alla città o se li spiazzerà tutti con dimissioni anticipate o accordi di scopo a portare avanti per consentire la fine naturale della legislatura. Intanto, in attesa che il vento si plachi, sui tre colli si attende che gli eventi facciano il loro corso

    Giulia Zampina

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