Costanzo contro proroga convenzione Ospedale Pugliese- Bambin Gesù

Disposta dal Commissario Scura

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    “Fuori da ogni logica le interpretazioni del Commissario Scura sui dati dell’attività svolta dal Bambino Gesù al Pugliese. La convenzione, già scaduta a marzo 2015, è stata ulteriormente prorogata sino al prossimo 30 giugno. E semestre dopo semestre passano anno anni e i calabresi pagano”. E’ quanto si legge in una nota del consigliere comunale Sergio Costanzo. “È lecito domandarsi – scrive Costanzo – come sia possibile che l’Ufficio commissariale agisca d’imperio e in modo incurante delle regole e delle leggi, in nome di una verità che in pochi riescono a comprendere. È ben evidente la faziosità delle conclusioni dell’Ufficio commissariale dal momento che, lo stesso Scura, utilizza a proprio piacimento le conclusioni dell’ex Tavolo Massicci, oggi Adduce, ritenendole valide in alcuni casi (vedi la inadeguatezza strutturale del Pugliese), e di contro valutandole non valide quando si parla di inappropriatezza della Convenzione. Altro che legittimità e trasparenza. Quali interessi si celano dietro questi atteggiamenti? La convenzione è stata prorogata, a suo tempo, in base a dati resi pubblici dal Dipartimento Tutela della Salute che, tra l’altro, sono stati oggetto di numerose critiche e che hanno evidenti e grossolani errori d’interpretazione. In particolare, occorre tenere presente che le tabelle presentate vanno lette separando i DRG Chirurgici da quelli Medici, il che si rende necessario in quanto la convenzione OPBG e A.O. Pugliese-Ciaccio si occupa solo della parte chirurgica, non intervenendo in alcun modo nell’ambito dei ricoveri medici nel reparto di Pediatria dell’Azienda catanzarese. Inoltre, è da evidenziare che i ricoveri di Alta Complessità, fatti in mobilità verso l’ OPBG, hanno dimostrato un trend in aumento sia in numero che in valore economico. Alla fine dei conti, l’effetto della convenzione ha prodotto un notevole sovracosto, come del resto rilevato a più riprese dall’ex Tavolo Massicci. Sul sito dell’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio, (sez. amministrazione trasparente) vengono riportati analiticamente i costi del personale e spese generali, suddivisi per reparto e riferiti all’anno 2013. Relativamente alla chirurgia pediatrica, i costi ammontano a circa 1.782.000, i ricavi a circa 1.520.000, con una perdita netta di circa 258.000 euro che, sommati al costo per la convenzione, che nella seduta del luglio 2013 (ad appena un anno dall’inizio della stessa) veniva certificato dall’ex Tavolo Massicci in 2.5 milioni di euro, arriva alla ragguardevole cifra complessiva di circa -2.800.000 euro. Siamo solidali – prosegue Costanzo – con i genitori dei bambini che rivendicano il diritto di avere cure appropriate anche a Catanzaro, ma tutto ciò non può prescindere da una equa spesa. E la spesa che attualmente affrontata l’azienda ospedaliera ci sembra davvero superi oltre i limiti il rapporto costi-benifici. Da più parti si fa notare che l’attività operatoria svolta dai professionisti del Bambino Gesù comprende anche quella che già veniva effettuata, da sempre, nel presidio ospedaliero del capoluogo, da parte dei sanitari catanzaresi in forza al Pugliese. Nonostante ai tavoli tecnici di verifica non siano mai stati chiariti i gravi rilievi sui conti, sugli obiettivi e sull’impiego del personale,il commissario Scura, evidentemente, con la concessione della proroga la vede diversamente. Continua infatti, imperterrito, a difendere un accordo la cui positività per la collettività calabrese appare chiara soltanto a lui, e nonostante il fatto che i dati oggettivi sull’attività svolta in loco siano assolutamente disastrosi. Certo è che con tale atteggiamento dimostra poca stima di quei medici calabresi precari o peggio disoccupati mortificando le loro aspettative, e mortificando soprattutto il personale ospedaliero in servizio al Pugliese. C’è da sperare – conclude il consigliere comunale – che chi è deputato a controllare i conti agisca di conseguenza, dando un chiaro messaggio, nei fatti, alla collettività calabrese”.

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