OC: Tante polemiche sul pronto soccorso ma nessuna reale soluzione

Del resto è facile inasprire la polemica su uno scenario divenuto inquietante, ma il più delle volte si tratta di un quadro tracciato alla buona

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    L’Ospedale Pugliese e in particolare il Pronto Soccorso continuano a suscitare aspre polemiche sui media locali, ma certa politica preferisce mostrarsi feroce nei confronti di quei lavoratori che ogni giorno lottano per contenere in maniera adeguata l’enorme afflusso di pazienti e mite nel constatare l’ennesima “politica dei ritardi” da parte del governo regionale di centrosinistra. Ipotizzando che questi 120.000 milioni di euro stanziati per rifare, ci auguriamo in tempi stretti, l’Ospedale Pugliese servano al loro scopo e non si tratti di semplice propaganda, permangono tuttavia le condizioni perché la situazione continui a peggiorare. La cronica carenza di personale, più volte denunciata da Obiettivo Comune, cui si aggiunge il consistente taglio dei posti letto, la mancanza di attrezzature elementari, quali ad esempio le barelle, il ritardo nelle consulenze di reparto, causato dall’esiguo numero di Oss in dotazione al Pronto Soccorso, un’ integrazione territoriale pressocché assente, disegnano un quadro allarmante, che inevitabilmente incide sulle aspettative del cittadino e sui tempi d’attesa che si prolungano a dismisura. Del resto è facile inasprire la polemica su uno scenario divenuto inquietante, ma il più delle volte si tratta di un quadro tracciato alla buona, fondato su conoscenze personali, dunque alcune volte lacunoso. È il caso, per esempio, dei cosiddetti codici cangianti, quei codici che al triage sembrano per chissà quale ragione cambiare colore. Trattasi il più delle volte di una sottostima o sovrastima nell’assegnazione dei codici colori di priorità. Accade infatti che i pazienti con codice verde, contrassegnati da “un’urgenza differibile”, diventino a seguito di una più attenta valutazione diagnostica codici bianchi, quindi classificati come “non urgenza” o viceversa. Nessun arcano mistero, dunque, ma trattasi semplicemente di corretta applicazione dei protocolli. Alla luce di questo scenario, una cosa appare ormai certa: la traversata nel grande mare di un serio progetto politico che coinvolga l’Ospedale Pugliese si può tentare solo cambiando prospettiva. Piuttosto che continuare ad attaccare,  con il solo risultato di infliggere un vulnus immeritato, un settore formato da infermieri triagisti che hanno regolarmente svolto l’iter dei sei mesi in Pronto Soccorso e il previsto corso di triage aziendale, organizzato dal Gruppo Formazione Triage, si dovrebbe puntare l’attenzione su una più urgente e grande questione: le assunzioni di personale che risolvano una volta per tutte una situazione divenuta ingovernabile.

     

    Obiettivo Comune, Responsabile Commissione di Lavoro “Sanità”

    Manuela Costanzo

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