Assenteisti alla comunità montana, pene riformate e ridotte

Erano 9 gli indagati

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    Appelli degli imputati accolti parzialmente, con pene rideterminate e sensibili riforme rispetto alle originarie condotte addebitate ai protagonisti di un caso di assenteismo che all’epoca fece parlare. Nei giorni scorsi, la Corte di Appello di Catanzaro (presidente Bianchi, a latere Grillone e Saullo) si è così espressa sulle impugnazioni proposte dai nove presunti assenteisti accusati di truffa e falso ai danni della comunità montana “Fossa del lupo”, di Chiaravalle, nel catanzarese. Un anno fa, infatti, al termine del processo tenutosi dinanzi al tribunale collegiale di Catanzaro, Domenico Buttiglieri, 63enne, di Palermiti, Elia Denarda, di 63anni, di Cenadi, Eugenia Fera, 63enne, di Chiaravalle Centrale, Luciano Filod’oro, 65enne, di San Vito sullo Ionio, Domenico Fiumara, 57enne, di Argusto, Renato Vito Pontieri, di 63 anni, di Olivadi, Salvatore Sergi, 66enne, di Girifalco, e  Giuseppe Tropea, 60enne, di Chiaravalle Centrale erano stati condannati ad un anno di reclusione ed 500 euro di multa. Un anno e due mesi di reclusione, invece, a Pietro Fruci, di 57 anni, di Olivadi.

    Nel giudizio appello, come detto, pene rideterminate per tutti gli imputati: nove mesi a Buttiglieri, sette mesi a Fiumara e Tropea, sei mesi a Fruci, Filod’oro e Sergi, cinque mesi a Puntieri e De Narda. Il tutto poi con originaria accusa di concorso di persone che è stata dai giudici di appello, i quali, accogliendo le argomentazioni difensive, hanno riconosciuto le attenuanti prevalenti sulle contestati aggravanti. A carico di De Narda e Fruci, inoltre, è caduta anche l’accusa relativa all’episodio di assenteismo del 28 settembre 2010 ed il Fruci è stato assolto dall’accusa di abuso d’ufficio..

    Soddisfazione espressa dalle difese degli imputati, che attendono adesso il deposito delle motivazioni per valutare la possibilità di un eventuale ricorso per Cassazione. Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Francesco Squillace, Giuseppe Pitaro, Salvuccio Staiano, Domenico Cortese, Francesco Galeota, Vittorio Ranieri, Enzo Fulvio Attisani e Vincenzo Gallelli.

    Ricordiamo come il rinvio a giudizio degli imputati risale al 23 maggio del 2012. Gli imputati, secondo quanto contestato dall’allora sostituto procuratore Carlo Villani, titolare delle indagini svolte dai carabinieri e riguardanti un periodo compreso tra il 2009 ed il 2010, si sarebbero ben organizzati in maniera tale che uno di loro si occupava di vidimare gli appositi badge che attestavano la presenza in ufficio dei colleghi, mentre gli altri potevano così liberamente andare in giro a sbrigare ciascuno le proprie faccende.

     

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