Capellupo: ‘È il centro storico la sede naturale dell’Università’

Ubicare l'università al San Giovanni significa anche "costringere" la città a rimettersi in gioco e capire chi ha voglia davvero di ridisegnare il capoluogo come punto di riferimento di una intera regione

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    “È necessario mettere un po’ di ordine nella storia dell’Università in centro. E bisogna farlo in maniera chiara, ordinata e precisa, partendo da “c’era una volta”. L’università di Catanzaro nasce nel centro storico, ha dato lustro alla città laureando schiere di professionisti che a loro volta hanno portato alto il nome del capoluogo ovunque. È bene dirlo questo, a vantaggio di chi in questa città è arrivato da ospite e ben presto ha pensato di diventare padrone di casa, ed a vantaggio di chi, ancora in cerca di un posto al sole, dopo anni di penombra, presta il fianco a strumentalizzazioni travestite da dotte citazioni. È il centro storico la sede naturale dell’Università, laddove nessuno intende mettere in discussione la localizzazione oramai radicalizzata della facoltà di medicina al Campus in località Germaneto. Sono le altre facoltà che devono tornare li da dove qualcuno le ha scippate o fatte nascere lontane dai luoghi preposti ad ospitarle. Fare dietrologia è comunque inutile e improduttivo, serve a chi non ha argomenti per affrontare un contraddittorio basato sui fatti. Bisogna guardare al futuro. Ed il futuro, nel momento in cui il management dell’ateneo ha scartato l’ipotesi di palazzo di vetro, è quello individuato dal Comune. La città è piena di contenitori, ed a tal proposito salutiamo con favore la riapertura del Teatro Comunale, spesso vuoti e inutilizzati al punto da doverci rimettere mano per mantenerli poiché il tempo e il prolungato inutilizzo sono nemici implacabili. Sarebbe quindi cieco colui il quale volesse ancora oggi restare ancorato a vecchi retaggi che hanno decretato la morte del centro storico. Ubicare l’università al San Giovanni significa anche “costringere” la città a rimettersi in gioco e capire chi ha voglia davvero di ridisegnare il capoluogo come punto di riferimento di una intera regione o chi fin ad ora ha fatto solo demagogia. È l’ora della scelta. Che non è una scelta rispetto a quale parte politica stare, ma una scelta che riguarda il futuro da dare ai nostri figli, a cui abbiamo il dovere di lasciare una città vivibile e normale e non un cumulo di macerie create per lo più da chi nottetempo, dopo aver creato il vuoto intorno, è pronto ad andare via. Questa città non ha più bisogno di presunti maestri di vita e lezioni che spaziano dalla cultura all’urbanistica, spesso date da chi di questa città non ha mai conosciuto la propria vocazione culturale, la storia e sicuramente nemmeno le potenzialità Questa città ha bisogno di tornare padrona di se stessa, ha bisogno di decidere, magari anche di sbagliare, ma consapevole del fatto che non ci sono errori ma esperienze che possono solo arricchire e mai mortificare come accade quando qualcuno vorrebbe far abbassare la testa ad altri. Tutte le associazioni di categoria saranno molto attente alle decisioni che si assumeranno nei prossimi giorni, e fin da ora saranno vagliate e seguite con il solo scopo di trovare una soluzione adeguata al bene della città e non per avallare decisioni funzionali solo a qualcuno o a pochi”.

    Filippo Capellupo- coordinatore gruppo Centro Storico 

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