Oggi a Copanello incontro con il giornalista Massimiliano Nespola

Autore dell’opera di narrativa “Badolato-Dublino, la rosa dei venti” ed esperto di questioni internazionali e di Europa

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    Continuano gli incontri voluti dal sodalizio fondato da Daniele Rossi alla riscoperta del passato e delle tradizioni legate alla Calabria.

    #lacalabriacherema, venerdì 26 agosto, ospiterà, presso la Rotonda di Copanello alle ore 18,00, il giornalista catanzarese Massimiliano Nespola, autore dell’opera di narrativa “Badolato-Dublino, la rosa dei venti” ed esperto di questioni internazionali e di Europa. All’incontro prenderanno parte oltre ai soci, il presidente Daniele Rossi che introdurrà la chiaccherata con l’autore e la giornalista Stefania Abbruzzo.

    “Quando conoscere la realtà diventa il mezzo per risanarla”.
    Il libro di Massimiliano Nespola parla, dunque, di due ragazzi Mino e Oriana, lui informatico, lei giornalista, che applicheranno i loro saperi allo studio del fenomeno della criminalità organizzata calabrese.
    La storia di Mino parte dalla sua esperienza adolescenziale, a contatto con altri ragazzi nel luogo dove si reca per le vacanze estive. Lì, comprende che il suo destino è diverso, che la sua vita sarà dedicata alla ricerca. All’università, incontra Oriana: si innamorano, anche delle loro passioni. I fili della loro esistenza saranno così intrecciati. Ne nasceranno frutti sani per la collettività, a partire dalla Calabria, che indagheranno in profondità. Sfateranno alcuni pregiudizi. Andranno lontano con le loro ricerche. Incontreranno, nell’ateneo di Roma, un docente universitario che li sosterrà nel loro percorso.
    Non a caso il viaggio rappresenta la costante del libro: il viaggio inteso come sguardo rinnovato sul mondo. I protagonisti cambieranno e, assieme a loro, si innescherà un mutamento positivo sulla realtà che indagheranno. L’analisi, dunque, non sarà soltanto uno strumento conoscitivo, ma li aiuterà a giungere ad una nuova sintesi, ad un livello superiore. Ciò sarà possibile solo grazie a un coordinamento con il resto del mondo: ovunque si combatte contro un male, ma se nel farlo si è uniti, i frutti che si raccolgono sono migliori e, soprattutto, sono condivisi da tutti.

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