Non c’è servizio trasporto. A ragazzo diversamente abile è ‘vietato’ andare a scuola

Ma i casi sarebbero numerosi. Col nuovo anno scolastico rimpalli di competenze tra Regione e Provincia sul servizio  

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    ‘Mio figlio la mattina mi dice che vuole andare a scuola ma non può. Dall’inizio dell’anno scolastico non ha fatto neanche un giorno in classe. Perché non stanno più garantendo il servizio di trasporto per disabili’. A parlare è il papà del ragazzo, che ha diciotto anni, il sussidio della legge 104, una disabilità grave, e la voglia di stare in aula insieme agli altri studenti la mattina. Negata.

    ‘Fino all’anno scorso, lo studente è al terzo anno dell’istituto tecnico per Geometri – spiega il padre –  è stato garantito un servizio di trasporto per chi è affetto disabilità grave, che era stato dato in appalto ed è partito quasi subito già da inizio anno scolastico’.

    Da quest’anno il diritto allo studio per disabili e il servizio di trasporto sono passati di competenza dalla Provincia alla Regione. Ma tra i due enti si sarebbe creato, proprio su questo delicato problema, un corto circuito. ‘Dall’assessorato all’Istruzione della Regione – intervengono anche alcuni docenti che hanno preso a cuore il problema –  si mostrano anche infastiditi, perché sostengono di aver contattato gli uffici della Provincia chiedendo un anticipo dei fondi che servono per questo servizio e che saranno poi dalla Regione rimborsati, ma dalla Provincia rispondono che il servizio trasporto dei ragazzi diversamente abili non rientra più tra le voci del bilancio provinciale di questo ente e che loro non possono anticipare nulla’.

    Insomma. Tutto bloccato. I ragazzi a casa, mentre dagli uffici imperversa il botta e risposta su chi debba intervenire.

    Rimandi di competenze. Dietro a queste, delle storie e delle vite. ‘Non so più cosa rispondere a mio figlio e mi sale il pianto –racconta il papà del ragazzo, non so più che dirgli, la mattina mi sveglio presto per andare a lavorare fuori città e non perdere il lavoro. Possiamo fare affidamento solo sulla mia auto. Cosa devo fare? E a chi mi devo rivolgere?’

    Una storia che certamente riguarda un numero alto di studenti. E sulla quale si attendono immediate risposte. (foto tratta dal web)  

    Laura Cimino

     

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