Una riflessione sulla città di Catanzaro nell’ultimo appuntamento con Drink a book

Umberto Ferrari ha presentato il suo libro 

Più informazioni su


    Un vuoto intellettuale che la città non riesce a coprire poiché non ha maturato in sé quegli anticorpi in grado di affrontare quel cambio sociale e generazionale che i cambiamenti e le crisi hanno portato.

    A differenza di quanto avevano fatto gli antenati già a partire dal 1500, quando, ad ogni sussulto di cambiamento, erano riusciti ad adeguare modi ed abitudini in maniera tale tra creare quegli ammortizzatori necessari affinchè la società, in ogni sua componente fosse attrezzata adeguatamente ad affrontare le piccole grandi rivoluzioni culturali.

    Anche le due guerre mondiali, e quello che ne seguì successivamente, riuscirono in qualche modo a rideterminare gli equilibri in modo tale che gli effetti devastanti dei conflitti non sovvertissero quell’ordine costituito in cui la borghesia teneva in qualche modo un ruolo centrale.

    Fu quando la borghesia abdicò al suo ruolo di ago della bilancia sociale, accettando “l’invasione” dell’hinterland,  che iniziò un inevitabile declino che ha portato al vuoto intellettuale di cui oggi il capoluogo soffre.

    Sono stati questi i punti centrali sui quali si è snodata la vivace e interessante discussione scaturita durante la presentazione del libro di Umberto Ferrari, Società d’Elitè il Calabria. Uno spaccato che ripercorre, in maniera analitica due secoli di storia di una città che fino ad un certo punto ha tenuto saldo il suo ruolo e anche la sua autonomia rispetto anche al quadro nazionale  senza mai perdere l’identità. Un’identità che inizia a sbiadirsi allorquando, nomi importanti della vita politica della città, rifiutarono di prenderne la guida, dando così inizio a quell’inesorabile svuotamento della classe borghese.

    La nascita del Circolo Catanzaro, chiamato casina, che del libro di Ferrari è l’io narrante, è solo il pretesto per parlare anche di politica urbanistica della città. Una città che si è piegata più volte ai voleri dei podestà che avevano proprietà verso la parte alta e impedirono lo sviluppo verso il mare possibile già dai primi dell’’800, una città che sulle carte aveva ad esempio dei ponti che avrebbero unito il centro a Siano, strutture sparite, rimaste solo sulla carta. 
    Con l’autore Umberto Ferrari, Nunzio Belcaro  Filippo Capellupo e Aldo Costa.

    Si chiude così la rassegna Drink a book edizione autunnale organizzata dalla Proloco città di Catanzaro, che quest’anno ha avuto come location il Piccolo teatro Politeama, uno spazio che è una ulteriore potenzialità culturale per la città capoluogo. Tra gli organizzatori i club service Lions Rupe Ventosa e Mediterraneo e la libreria Ubik

     

    Più informazioni su