Petronà, consegnati due defibrillatori
Uno in dotazione all’Unione sportiva, l’altro all’Istituto comprensivo “Corrado Alvaro”
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- alle politiche sociali e pari opportunità
- certo è che due defibrillatori in un piccolo paese come Petronà fanno comodo e non poco
- indispensabili e vitali. L’aggettivo più confacente sceglietelo pure voi
- ora ne ha due con meriti da ascrivere soprattutto al nuovo assessore all’igiene pubblica e sanità
- preziosi
- se poi quel comune dista più di 60 chilometri dal primo nosocomio i dubbi si sciolgono come neve al sole. Petronà non ha mai avuto un defibrillatore
- Utili
Utili, preziosi, indispensabili e vitali. Due defibrillatori in un piccolo paese come Petronà fanno comodo e non poco, se poi quel Comune dista più di 60 chilometri dal primo nosocomio i dubbi si sciolgono come neve al sole. Petronà non ha mai avuto un defibrillatore, ora ne ha due. L’impegno è stato del nuovo assessore all’igiene pubblica e sanità, alle politiche sociali e pari opportunità, volontariato e associazionismo del Comune di Petronà Francesca Elia. I defibrillatori sono stati già consegnati pochi giorni fa alla cittadinanza petronese, uno all’Unione sportiva Petronà, l’altro all’Istituto comprensivo “Corrado Alvaro”. Le due preziose scatole sono state fornite dalla Biomedical service di viale Cassiodoro in Catanzaro: un’azienda che sa il fatto suo in campo sanitario e se ci vai, di sicuro ci torni perché trovi serietà e competenza.
Ci sono i defibrillatori, ora bisogna individuare chi li sa usare per salvare, in caso di bisogno, vite umane.
La nuova responsabile delle politiche sociali di Petronà ha detto: “Detesto la politica delle chiacchiere e delle parole intrise di retorica, preferisco i fatti. A me interessano – argomenta Francesca Elia- i servizi ai cittadini e due defibrillatori in un piccolo paese credo siano molto utili. Ora partiremo con i corsi di abilitazione per professori e cittadini. I defibrillatori vanno controllati e vanno saputi usare. Non si corrono rischi nell’usarli, si rischia di più nel non intervenire in caso di bisogno. La morte cardiaca è tra le maggiori cause dei decessi in Europa con numeri spaventosi e qualcosa bisogna pur fare. Ho spesso lavorato in ospedale e so che vuol dire perdere la vita, ora con i defibrillatori la vita la si può salvare in caso di necessità.”