Libriamoci: a Sersale Nicola Fiorita del collettivo Lou Palanca

Ha dialogato con gli alunni sul libro “Ti ho vista che ridevi”

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    Si è tenuto oggi, presso l’auditorium di Porta del Parco di Sersale, il secondo incontro previsto dal percorso di “Libriamoci”, che intende promuovere e sensibilizzare la cultura della lettura ad alta voce nelle scuole.

    Docenti e studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore di Sersale, capitanati dalla dirigente Rosetta Falbo, hanno incontrato l’autore catanzarese Nicola Fiorita che fa parte di un collettivo di scrittura che va sotto il nome (emblematico per la città di Catanzaro) di Lou Palanca. Nicola Fiorita (attualmente Professore associato di Diritto Islamico presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università della Calabria) ha dialogato con gli alunni sul libro “Ti ho vista che ridevi”, un’opera che ha il merito di far conoscere una pagina della nostra storia che in pochi conoscono: il contributo dato dalle donne calabresi al ripopolamento delle Langhe piemontesi, attraverso il ruolo determinante svolto dai bacialè (sensali, zaraffi o ruffiani…) che combinavano matrimoni tra le “calabrotte” e i contadini piemontesi delle Langhe e che le donne piemontesi, attratte dalla vita cittadina e da un certo desiderio di riscatto sociale, si rifiutavano di sposare. Donne calabresi che, attraverso grandi sacrifici e rinunce,  hanno salvato le loro vite e quelle degli altri perché “sono sempre gli altri che ci salvano” (dalla Prefazione, Carlo Petrini). “Ti ho vista che ridevi” è un romanzo corale in cui la storia della protagonista si incrocia con personaggi e vicende della storia del nostro Paese dell’ultimo cinquantennio, fino ad arrivare a parlare delle lotte dei No-Tav e della storia di Amina, una profuga siriana che ci riporta all’attualità, al presente, alla condizione dei tanti migranti che cercano la loro salvezza, affrontando le mille difficoltà del viaggio in mare (proprio attraverso quel mare che tanto è mancato alle calabresi forzatamente lontane dalla propria terra) e in cui, invece, spesso trovano la morte.

    L’incontro è stato moderato dalla professoressa Rossella Guarnieri del Liceo Scientifico di Sersale che, sottolineando la necessità di abbattere quelle barriere mentali che ci impediscono di vedere negli altri la nostra unica possibilità di salvezza, ha voluto mettere in evidenza come oggi si possa rispondere con l’integrazione all’emarginazione, con l’accoglienza al rifiuto, con l’apertura alla chiusura facendo sì che l’impegno, come educatori e come cittadini, diventi reale e concreto perchè tra i banchi di scuola si diffonda l’amore per la scuola della vita che, certamente, non si impara sui libri ma è attraverso i libri che si impara a crescere e a diventare persone e adulti migliori di quelli del passato e del presente.

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