Morto il regista e scrittore catanzarese Mario Foglietti

Aveva 80 anni. Era sovrintendente del Teatro Politeama 

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    E’ morto questa notte all’età di 80 anni Mario Foglietti sovrintendente del teatro Politeama  ma soprattutto regista di fama nazionale, scrittore e gionalista. Aveva 80 anni. funerali domani alle 15.30 al Conventino.  Alla famiglia il cordoglio del direttore Riccardo Di Nardo, del vicedirettore Davide Lamanna e di tutta la redazione di Catanzaroinforma. 

    La vita Nato a Catanzaro, nel gennaio del 1936, da genitori umbri è stato giornalista, il regista e infine l’uomo di teatro, ha girato in Europa, Africa, Medio Oriente, Asia, Stati Uniti e America del Sud, favorito – si legge sul suo sito ufficiale  dal suo mestiere di inviato, e spinto dalla sua innata vocazione di giramondo.

    Ha messo radici solo nel 2002, anno in cui è andato in pensione dal TGUno e ha assunto l’incarico di sovrintendente del nuovo teatro Politeama di Catanzaro (progettato dal prof. Portoghesi), facendo la spola tra il capoluogo calabrese e Roma, dove risiede.
    È critico e storico cinematografico, giornalista professionista, sceneggiatore, scrittore e regista di film sceneggiati drammi e commedie per la Rai.
    Nel 1953 si trasferisce a Torino dove avrebbe dovuto frequentare i corsi di ingegneria al Politecnico come sognava suo padre. Ma non è tagliato per i numeri e così prende a frequentare cinema teatro opera lirica concerti sinfonici, insomma tutto quello che significava spettacolo.
    Dopo una breve esperienza all’estero si trasferisce, nel 1957, a Roma. Ha trovato lavoro fisso in un Ente di assistenza dove ha collaborato alla realizzazione di un periodico per i ragazzi. Nello stesso tempo continua a coltivare i suoi hobby culturali e nella rutilante via Veneto della “dolce vita”, crocevia dello spettacolo internazionale, stringe rapporti con scrittori registi, gente di teatro e di cinema.
    Nel mondo dello spettacolo approda ufficialmente nel 1959 come aiuto-regista teatrale al Ridotto dell’Eliseo di Roma con la compagnia Scaccia-Raspani Dandolo.
    A metà degli anni ’60 entra in un quotidiano nazionale come critico cinematografico, diventa il vice di Paolo di Valmarana al Il Popolo e inizia, nello stesso tempo, a collaborare con alcune prestigiose testate di cinema e di teatro come “La rivista del cinematografo” e “Il Dramma”. Cura anche alcune “voci” per l’enciclopedia Universo. Inizia a collaborare in RAI a metà degli anni ’60: dapprima curando (per la direzione stampa e propaganda) alcune pubblicazioni di supporto a grandi eventi tv di i cinema e di teatro. Poi nelle rubriche culturali e giornalistiche della televisione prima della riforma del ’74, come “Sotto processo, Cinema 70, Settimo giorno, Documenti d’oggi e Speciali del Telegiornale” Per quest’ultima rubrica firma una serie di importanti ritratti di un’ora ciascuno (quasi dei crito-film) di personaggi famosi del mondo della scienza della cultura e dello spettacolo. Celebre quello dedicato, nel 1970, al grandissimo regista spagnolo Luis Bunuel che suscita grande scalpore.
    Nel dicembre del 1974 la Rai lo include nella ristretta cerchia dei suoi migliori autori dedicandogli una lunga scheda a cura dell’ufficio stampa e propaganda. Dopo la riforma del 1974, inizia una lunghissima attività di inviato dei settimanali di approfondimento della testata ammiraglia della Rai, come “Speciali del TgUno” e il prestigioso settimanale di approfondimento che via via, nel tempo, si chiama: “Stasera TgUno Sette, Tam-Tam, TG1sette, TV sette”.
    Nel 1986 Enzo Biagi lo sceglie per far parte dello staff di “Spot”, la rubrica che segna il ritorno del grande giornalista in Rai e, successivamente, de “Il caso” (1987-88).
    Biagi lo vuole spesso accanto a se nei suoi viaggi e nelle sue interviste. Firma insieme al grande giornalista la celeberrima intervista al premier libico Gheddafi realizzata nel deserto poche ore prima del bombardamento delle fortezze volanti alleate che distrusse il rifugio segreto del Colonnello.
    Tra le firme più note del TG1, Foglietti ha anche coordinato il settimanale TG1sette, tra il 1988 e il 1992. Successivamente, sempre per il TgUno, è Vice Capo Redattore degli Speciali “art director”, (nomina di Marcello Sorgi) consulente di alcuni direttori e del rotocalco storico del TG1.
    Ha scritto il soggetto di un film di grande successo: “Quattro mosche di velluto grigio” di Dario Argento.
    Ha collaborato con Sergio Leone al progetto iniziale di “C’era una volta in America”.
    Tra tanti reportage in giro per il mondo, anche dai fronti di guerra di Suez e del Libano, che ha firmato in più di quarant’anni di carriera, è senz’altro da ricordare “Sul set del ‘900”, un documentario di 38 minuti senza commento parlato, uno dei rari esempi di giornalismo televisivo tutto giocato sulle immagini. Il documento ha rappresentato l’Italia al congresso in America per la fine del primo millennio.
    Ha scritto alcuni libri “Set settanta”, “La Calabria nel cuore”: viaggio televisivo attorno a Leonida Repaci, “Pane cioccolato e un pò di cinema”, “Il grande schermo e Le stagioni del cinema”, “Io & Me”, “La signora di tutti” (in stampa) ed è autore e regista di numerosissimi tra film, sceneggiati e commedie di largo successo popolare, realizzati per la RAI.
    Quattro di questi sceneggiati, (L’enigma delle due sorelle, Chiunque tu sia, La bambola e L’uomo dagli occhiali a specchio) sono stati inseriti nella collana DVD dei migliori sceneggiati Rai degli anni 70 “Giallo e Mistero” distribuiti nelle edicole di tutta Italia da Rai Trade e da Fabbri Editore.
    In omaggio alla sua terra, ha realizzato il lungometraggio “Prima che il gallo canti” che racconta il confino politico di Cesare Pavese in Calabria a metà degli anni Trenta. Prima che il gallo canti, è il primo esempio di film tutto calabrese: dalla produzione alla regia, dal cast tecnico a quello artistico.
    È stato, tra gli anni sessanta e settanta, in qualità di critico , membro di commissioni ministeriali per il cinema.
    Ha vinto numerosi premi anche internazionali. Gli sono state dedicate molte serate da associazioni culturali nelle quali sono state analizzate le caratteristiche del suo giornalismo televisivo e del suo modo di realizzare film fiction e sceneggiati per la televisione.
    Nel 2000 è stato nominato City-man (uomo-immagine) della città di Catanzaro.
    Dal 2002, anno dell’inaugurazione, è Sovrintendente del Teatro Politeama di Catanzaro. Dal 2005 al 2010 ne è stato anche Direttore Artistico.

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