Strutture socio assistenziali, Costanzo: sarà gatta da pelare per nuovo sindaco

Quale futuro per strutture socio assistenziali accreditate sia strutture che hanno acquisito l’autorizzazione al funzionamento ma che non sono ancora accreditate? A  TU X TU, RIVEDI LA PUNTATA CON SERGIO COSTANZO

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    Non se ne sta parlando molto. Eppure il prossimo sindaco di Catanzaro dovrà vedersela con una brutta, una bruttissima gatta da pelare che coinvolgerà sia numerose strutture socio assistenziali accreditate sia strutture che hanno acquisito l’autorizzazione alfunzionamento ma che non sono ancora accreditate. Una mannaia che si scaglierà sui lavoratori di queste strutture e su numerose famiglie e pazienti che quotidianamente usufruiscono servizi socio assistenziali emanati da un privato sociale presente ed attivo nella città capoluogo e che continua a fare il proprio lavoro lontano dai riflettori. Un pericolo incombente che coinvolgerà inevitabilmente anche lo stesso comune di Catanzaro che come vedremo,risultando inadempiente nei confronti di un regolamento regionaleda poco varato, rischia anche un probabile commissariamento. Ma andiamo per ordine.

    Nella seduta del 14 novembre del 2016 la Giunta regionale ha approvato il regolamento sulle procedure di autorizzazione accreditamento e vigilanza delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale socioassistenziali, nonché dei servizi domiciliari territoriali di prossimità, relegando ai comuni funzioni amministrative, di autorizzazione, accreditamento e vigilanza dei servizi sociali e delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale oltre che delle comunità di tipo familiare con sede nelle civili abitazioni a gestione pubblica.

    Ciò significa che sarà il Comune di Catanzaro e nello specifico l’assessorato alle Politiche sociali, che da qui a poco dovrà accogliere tutta quell’eredità economica e gestionale che fino ad oggi ha svolto l’assessorato regionale alle Politiche Sociali che, così facendo si è lavato le mani di un settore divenuto molto scomodo. Ma sarà pronto il nostro Comune a svolgere questo compito? La risposta è no. Il Comune di Catanzaro non è pronto ad accogliere questa delega sia perché non ha la capacità economica per accollarsi questa grossa patata bollente  sia perché in tutti questi mesi nessuno ha pensato di creare il cosiddetto l’Ufficio di Piano che rappresenta una struttura tecnicaimportantissima per la realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali, che dovrebbe avere sede nel comune, guidato dal responsabile dei servizi sociali e formato da personale con competenza specifica sulle politiche sociali che tra l’altro dovrebbe provvedere anche alla gestione amministrativa e contabile in materia di interventi e servizi sociali. Cosa molto importante, tale ufficio dovrebbe occuparsi del controllo e rendicontazione delle spese relative all’attuazione del piano di zona, lo strumento di programmazione primario della rete dei servizi sociali e dell’integrazione sociosanitaria. Ma il Comunenon ha personale a sufficienza e l’ufficio di piano non è stato ancora costituito. Il personale stanco e ridotto al lumicino presentenell’assessorato alle politiche sociali già quotidianamente deve sopperire alle continue necessità di un territorio lacerato, ma un Comune lungimirante avrebbe potuto realizzare un ufficio di Piano cedendo la sua organizzazione ad un gruppo di esperti esterni scelti tra i tanti giovani cervelli disoccupati che sono in città e che non aspettano altro che mettere a disposizione di questa terra la loro professionalità. Ma il sindaco ha preferito prendere esperti per la riorganizzazione del centro storico. Se questo Ufficio non verrà attivato al più presto si assisterà ad una paralisi che avrà delle serie ripercussioni principalmente su quelle strutture che sono state autorizzate al funzionamento ma che stanno rimanendo nel limbo dell’accreditamento, continuando a dare servizi, pagando il personale ma dando purtroppo alle solefamiglie il peso economico che una malattia porta con sé. Abbiamo saputo che il Comune di Catanzaro non preparato a svolgere questo servizio avrebbe chiesto alla Regione qualche mese di proroga per potersi riorganizzare ma questo, si capisce bene che, a due mesi dall’elezioni è solo una strategia per porre un standby una problematica che riguarda i più deboli della nostra città e che proprio per questo non vengono tenuta in debita considerazione.

     

    Sergio Costanzo  
    Consigliere Comunale  
    #farexCatanzaro

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