Comunali, le manovre dei grandi dei partiti e il silenzio dei protagonisti

Continua il clima attendista. Mentre l'amministrazione ordinaria sembra iniziare a risentire di un clima attendista che non giova alla città

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    Come ogni campagna elettorale che si rispetti, i mesi che la precedono sono quelli delle congetture e dei rumors che alla fine devono pur trasformarsi però in liste e candidati. Andiamo per ordine. Il centrosinistra, in aria di scissione nazionale, tra aspiranti candidati e aspiranti alleati sta cercando la quadratura di un cerchio che al momento però non può definirsi di giottesca fattura. Il Pd è diviso tra attivissimi esponenti che organizzano e partecipano a incontri, scrivono comunicati e dirigenti di partito che tacciono, probabilmente più interessati a capire dove devono posizionarsi in questa nuova strada intrapresa dal partito nazionale.
    Poi c’è questo grande centro che ammicca alla sinistra e nottetempo incontra la destra. E infine il centro destra, che procede barcamenandosi tra i vorrei ma non posso. Vorrei cambiare candidato, ma non posso tradire l’amico, vorrei che le decisioni passassero da una condivisione di partito, ma non posso farmi promotore di questo, vorrei fare il sindaco ma se mi guardo intorno no so più di chi posso fidarmi.  E intanto i giorni passano. L’amministrazione ordinaria sembra iniziare a risentire di un clima attendista che non giova alla città. E così questa campagna elettorale inizia a snodarsi tra le manovre dei grandi di ogni schieramento e i silenzi dei protagonisti. Come in un teatro prima del debutto. Grande fermento dietro le quinte mentre gli attori principali restano chiusi in camerino.
    G.Z.

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