Comunali, Bordino: “Abramo ha lavorato tra enormi difficoltà raggiungendo comunque buoni risultati”

Intervista al coordinatore provinciale del Nuovo Cdu. Il partito promuove un incontro il 3 marzo alla Casa delle Culture

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    di ALESSIA BURDINO

    “Abramo ha lavorato tra enormi difficoltà riuscendo comunque a raggiungere buoni risultati”. L’analisi del coordinatore provinciale del Nuovo Cdu, Vito Bordino, parte dal presente e guarda al futuro. Dal lavoro dell’attuale sindaco all’impegno del partito per le prossime comunali passando per i limiti di una politica che ha risentito dell’assenza di riferimenti a livello nazionale.

    Tra qualche mese la città sarà chiamata al voto. E la confusione regna, ancora, sovrana. Perché secondo Lei? 

    “La confusione regna perché sono venuti a mancare anche i riferimenti a livello nazionale. E’ evidente un clima di incertezza, e la direzione del Pd di questi giorni, con le varie scissioni in atto, ne è una conferma. A livello locale paghiamo la fase politica di “assestamento” che stiamo vivendo a livello nazionale e che riguarda anche altri partiti e movimenti”.

    Si profila uno scenario con almeno 4 o 5 aspiranti sindaci. Non pensa sia un fallimento per i partiti? 

    “Il Cdu sostiene da sempre un sistema elettorale proporzionale, l’unico, a mio avviso, capace di dare un’ampia rappresentanza democratica. In quest’ottica, evidentemente, i molti candidati garantiscono una completa rappresentanza democratica dell’elettorato. Non parlerei, quindi, di fallimento dei partiti, ma piuttosto del fallimento del tentativo di polarizzazione dell’elettorato che stiamo vivendo da molti anni”. 

     Pd, primarie e grande centro: qual è la sua idea?

    “In politica bisogna sempre cercare le ragioni dello stare insieme che si estrinsecano soprattutto in un comune progetto politico e affinità ideali e culturali. I grandi “minestroni” e le “ammucchiate” finalizzate a obiettivi di mera convenienza e opportunità non hanno mai prodotto nulla di positivo per le comunità. Vedo in questo momento tanti tentativi di “fusione a freddo” senza alcun progetto politico se non quello dell’andare contro. Il Pd, partito di governo nazionale e regionale, ha la responsabilità di offrire alla città di Catanzaro una proposta politica credibile e non subordinata a condizionamenti dati da tentativi di alleanze eterogenee”. 

    Come giudica l’operazione politica messa in campo da Nicola Fiorita? Rappresenta il seguito della rivoluzione a piedi nudi di Salvatore Scalzo?

    “Quando si sceglie l’impegno per la propria città è sempre e comunque un fatto positivo, aldilà delle diverse posizioni che ognuno esprime. Lui come Mottola D’Amato rappresentano momenti di coinvolgimento positivo della società civile, certo a questo deve seguire la capacità di aggregare in un progetto politico le varie anime che vi si riconoscono, sfuggendo dalla tentazione di voler catalizzare tutto e il contrario di tutto. Occorrerà capire, quindi, se ad esempio la candidatura di Fiorita sarà capace di coagulare le varie anime della sinistra della nostra città come fece nel 2012 Salvatore Scalzo”.

    Come giudica l’operato di Abramo? Quale sarà l’impegno del partito che rappresenta. 

    “Abramo ha lavorato tra enormi difficoltà riuscendo comunque a raggiungere buoni risultati. Il problema vero è però che negli ultimi anni la politica nella nostra città non è stata capace di dare risposte e supportare i suoi rappresentanti. Bisogna cambiare punto di vista: non esiste più l’uomo solo al comando e il salvatore della patria, chiunque ha la necessità di avere una squadra leale, coerente e che lavora in sintonia. Probabilmente nel corso di questo mandato amministrativo questo è venuto meno e il Sindaco si è trovato a dover compensare in molti casi mancanze di coesione nella sua maggioranza. Oggi c’è l’idea di riportare la politica al centro dell’azione amministrativa e istituzionale, obiettivo che il Cdu si è posto quando ha accettato di dare un contributo all’attuale amministrazione. Oggi c’è la necessità di avere un centro-destra compatto e forte alle prossime elezioni. Il nostro auspicio è che l’attuale assetto della coalizione possa ulteriormente allargarsi a quelle forze che per storia, tradizione e cultura si riconoscono in questo progetto politico e sfuggano da condizionamenti che esulano dalla coerenza e dall’etica politica”.

    Che caratteristiche dovrà avere il nuovo sindaco. E quali dovranno essere le priorità da affrontare a suo giudizio.

    “Ci auspichiamo che la città possa essere amministrata da una coalizione omogenea, leale e capace di fare squadra intorno a un progetto politico realmente condiviso, che possa essere il progetto della Città e non il progetto personale di qualcuno. Il nuovo sindaco dovrà essere capace di rappresentare al meglio questa coalizione mettendo a disposizione la propria energia e competenza. Il Cdu in coerenza con la scelta fatta a livello nazionale è in campo, anche a Catanzaro, con la coalizione di centro-destra. Nel Paese, infatti, abbiamo registrato il fallimento del “renzismo” che non è stato capace di portare quell’accelerazione e quel cambiamento promessi.  In Calabria la situazione è ancora più grave, con un governo regionale che non è riuscito a dare alcuna risposta concreta ai noti problemi della nostra terra e c’è stata una costante e sistematica disattenzione nei confronti della città capoluogo che è vista dal Pd cosentino come propria succursale da cui assorbire solamente risorse ed energie. Noi abbiamo le nostre proposte da offrire alla città, nel contesto di un progetto politico di ampio respiro che vorremmo arricchire con l’ascolto delle diverse espressioni cittadine e ne parleremo in un incontro organizzato il 3 marzo alle 16 nella sala della “Casa delle Culture” al Palazzo della provincia. Sarà occasione di confronto democratico e costruttivo in cui saranno valutate proposte e idee per lo sviluppo del nostro territorio”.

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