Juve Stabia-Catanzaro il giorno dopo: pari amaro per come è arrivato

 Senza quel rigore il Catanzaro sarebbe ora alla pari con l'Akragas, appaiato di una sola lunghezza al Monopoli e in acque un po’ più tranquille di quelle attuali

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    «Fosse arrivato in maniera differente saremmo stati soddisfatti del punto raccolto, visto come è maturato, invece, lo accettiamo senza esserne contenti». Sta tutta qui l’analisi di Juve Stabia-Catanzaro: nell’amara dichiarazione rilasciata da Sarao al termine del gara. Chi l’avrebbe mai detto che il pareggio, per il quale si sarebbe sotto sotto anche firmato alla vigilia, si sarebbe poi trasformato in un risicatissimo contentino, un risultato subìto più che conquistato e per questo incapace di dar gioia all’ambiente. E invece è andata proprio così con tanto di finale thrilling e di rammarico finale. Aquile avanti fino novantunesimo per 1-2 dopo aver ribaltato l’handicap iniziale, poi l’ennesimo infortunio della Dea Bendata che inciampa sul sintetico del “Menti” e fa inciampare anche i giallorossi a giochi praticamente fatti. Senza quel rigore il Catanzaro sarebbe ora alla pari con l’Akragas, appaiato di una sola lunghezza al Monopoli e in acque un po’ più tranquille di quelle attuali. Peccato davvero.

    Un pieno di fiducia – Da Castellammare comunque si torna con un pieno di fiducia in più nel serbatoio e con la convinzione che se si darà seguito alla prestazione campana il traguardo della salvezza diretta potrebbe anche non essere difficile da raggiungere. Buona la prova di tutto il collettivo, intelligente nel gestire l’urto dei padroni di casa e nel reagire con carattere al primo svantaggio, ma meritatissima la menzione per gli autori dei gol, puntuali ed impeccabili.

    Prestia e Sarao i migliori – Fatta eccezione per la svista sul gol di Paponi, Prestia non ha sbagliato un intervento giocando sempre d’anticipo con forza e precisione: i suoi attacchi su calcio piazzato hanno quasi i tratti dell’assalto alla Braveheart e, quando la sfortuna non ci mette del suo (leggasi Monopoli in casa sette giorni fa) la palla finisce spesso anche dentro. Sarao, invece, ha fatto l’instancabile motorino macinando i chilometri a supporto degli altri reparti e bruciando Santacroce in occasione dell’1-1: grinta e generosità da vendere, ora però è lecito attendersi la conferma anche al “Ceravolo”. A proposito dell’ex Lumezzane, bello anche l’abbraccio con capitan Patti subito dopo il pareggio: a dimostrazione che non tutto è marcio e “negativo” all’interno dello spogliatoio e che l’unità d’intenti, quando c’è, paga.

    Un rigore fischiato…dal pubblico – Poco o nulla da eccepire sul rigore (giusto perché la palla incoccia il braccio troppo largo di Maita) ma a fischiarlo pare essere stato più il pubblico che l’arbitro: è evidente ed assolutamente normale che l’ambiente caldo del “Menti” abbia influito nella scelta del direttore di gara di assegnare, in pieno recupero, il penalty del pareggio ai padroni di casa; la cosa dovrebbe semmai smuovere una riflessione e far interrogare chi di dovere su quanti rigori sacrosanti non dati sarebbero stati invece concessi alle aquile in questo infausto campionato se al “Ceravolo” il settore “Distinti” fosse stato agibile e se in queste giornate vissute, con l’acqua alla gola, il costo dei biglietti fosse stato ridotto. Dettagli non da poco, sui quali occorrerà meditare sperando di non dover recriminare a maggio (per il finale di stagione) come giustamente si fa oggi per un pareggio beffardo raccolto a Castellammare.

    Classifica – Chiusura con sguardo alla classifica: nella giornata di oggi il Tribunale Federale Nazionale ha irrogato un punto di penalizzazione alla Paganese per responsabilità oggettiva nell’ambito dell’inchiesta Dirty Soccer; la società campana ha comunque presentato ricorso.

    Gianfranco Giovene

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