Bomba alla panetteria a Lamezia,due arresti della Polizia (CON 3 VIDEO)

Hanno già un volto presunti responsabili dell'atto intimidatorio di alcune notti fa L'EPISODIO NELLA TARDA SERATA DEL 30 MARZO

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    di Antonio Capria
    (Aggiornamento ore 16)
     
    Hanno già nome e volto i presunti responsabili dell’attentato intimidatorio che nella notte di giovedì 30 marzo ha devastato una panetteria, “Il Fornaio” dei fratelli Angotti, situata tra via Adige e via Piave, nel pieno centro di Lamezia Terme. Due giovani lametini, il 22enne Davide Belville e il 28enne Francesco Gigliotti, sono stati arrestati all’alba di questa mattina nella città della Piana dai poliziotti della Squadra Mobile di Catanzaro e da quelli del locale Commissariato.  
    A seguito dell’attentato i titolari della panetteria, che hanno voluto riprendere l’attività appena due giorni dopo l’esplosione dell’ordigno, hanno ricevuto una grande solidarietà da cittadini ed associazioni. Nell’immediatezza gli investigatori della Polizia avevano acquisito diversi filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza presenti nella zona, che hanno fornito elementi utili alla conclusione delle indagini. 
    L’operazione è stata condotta in contestuale esecuzione di due distinti provvedimenti dell’autorità giudiziaria: un decreto di fermo emesso dalla Procura distrettuale antimafia del capoluogo, relativo all’intimidazione alla panetteria, e un’ordinanza del gip di Lamezia Terme, emessa su richiesta della locale Procura, in cui viene contestata agli indagati la responsabilità di una rapina ai danni di una anziana lametina, picchiata con calci e pugni nella sua abitazione.  
     
    Come hanno spiegato nel corso di una conferenza stampa il procuratore aggiunto della Dda Giovanni Bombardieri,  il procuratore di Lamezia Terme Salvatore Curcio, il questore Amalia di Ruocco, il capo della Squadra mobile Nino De Santis, il suo vice Angelo Paduano e il dirigente del Commissariato di Lamezia Antonio Borelli, le indagini erano state avviate proprio da quell’episodio avvenuto il 10 marzo scorso, quando due persone, dopo aver divelto la porta d’ingresso, sono entrate nell’abitazione di un’anziana donna alla quale, sotto minaccia e malmenandola pesantemente, hanno intimato di consegnare soldi e gioielli per poi fuggire al sopraggiungere di un’autovettura. 

    Quelle indagini hanno consentito di identificare, come possibili autori dei fatti, Belville e Gigliotti, ripresi da telecamere di sorveglianza poco dopo il colpo. A carico dei due la Procura della Repubblica di Lamezia Terme ha disposto una serie di approfondimenti investigativi, anche tramite intercettazioni. 

    Le attività tecniche hanno permesso agli investigatori di acquisire elementi in grado di dimostrare il loro coinvolgimento nell’attentato alla panetteria.

    Le registrazioni e le immagini dimostrano come i due giovani, dopo essersi accordati telefonicamente, si sono incontrati nei pressi della abitazione di Belville, hanno attraversato la città a bordo di un motorino condotto da Gigliotti e, giunti in via Piave, hanno collocato l’ordigno e si sono dati alla fuga, senza preoccuparsi delle conseguenze dell’esplosione. 

    Una vicenda che non ha fatto che confermare la pericolosità dei due giovani, che non hanno esitato a lasciare esplodere l’ordigno dopo essersi allontanati, in una via molto frequentata e a pochi metri da un teatro in cui, pochi minuti dopo, si sarebbe concluso un affollato spettacolo. Fortunatamente l’ordigno, di forte potenzialità, ha provocato soltanto danni all’esercizio commerciale, a numerose autovetture parcheggiate nei pressi e ad altri negozi ed abitazioni prospicienti. 

    A seguito dell’attentato, sulla cui causale sono in corso ulteriori indagini, gli investigatori della Squadra Mobile e del Commissariato lametino, sono riusciti, attraverso l’analisi dei filmati registrati da numerose telecamere cittadine, a ricostruire il percorso effettuato dagli autori del danneggiamento per giungere sul luogo del delitto, trovando riscontri oggettivi ai sospetti emersi dai contatti telefonici fra Belville ed Gigliotti effettuati poco prima dell’esplosione. 

    “POTEVA ESSERE UNA STRAGE”

    “I due – ha spiegato in conferenza stampa il procuratore aggiunto Bombardieri – hanno agito senza alcuna preoccupazione dell’incolumita’ pubblica. Poco prima dell’esplosione su quel marciapiede erano passati quattro ragazzi. Se la bomba, di eccezionale potenziale, fosse esplosa in quel momento il bilancio sarebbe stato pesantissimo”. “Solo per puro caso – ha sostenuto il procuratore Curcio – non ci sono state conseguenze peggiori. Chiunque poteva rimanere coinvolto”.

    “POTENZIARE IL SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA COMUNALE A LAMEZIA”

    “Il Comune di Lamezia Terme farebbe bene a potenziare il sistema di videosorveglianza pubblico. Ci sono i fondi pubblici per farlo, considerato che l’attuale rete è insufficiente”, ha detto nel corso della conferenza stampa il procuratore Curcio, che ha ribadito come “se non fosse stato per il sistema delle telecamere private, non avremmo potuto risolvere questo caso”. Infine, il magistrato ha rivolto un appello alla società civile lametina: “Le forze dell’ordine e la magistratura non possono essere lasciate sole nella lotta alla criminalità organizzata – ha detto Curcio – è necessario anche il sostegno della società civile e una vera e propria rivoluzione culturale”.
     

     

     
     
     
     
     

     

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