Operazione della Gdf all’aeroporto. Colosimo ai domiciliari. I nomi dei 21 indagati (CON 3 VIDEO)

Stesso provvedimento per il dg Mancuso  il responsabile del personale Michienzi. Avvisi di garanzia per Noto e Gatto. Guardia di Finanza anche in Provincia ma non è certo il collegamento con l'indagine

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    (Ultimo aggiornamento 15.52)
    Questi i nomi- riportati dal Corriere della Calabria –  delle 21 persone che hanno ricevuto un avviso di garanzia nell’inchiesta della Procura di Lamezia Terme sulla gestione della Sacal:
     
    Massimo Colosimo (1965, Catanzaro);
    Ester Michienzi (1971, Catanzaro);
    Pierluigi Mancuso (1956, Catanzaro);
    Sabrina Mileto (1970, Catanzaro);
    Angela Astorino (1958, San Pietro a Maida);
    Luigi Silipo (1953, Catanzaro);
    Giuseppe Gatto (1960, Catanzaro);
    Floriano Noto (1958, Albi);
    Giuseppe Vincenzo Mancuso (1973, Lamezia Terme);
    Enzo Bruno (1959, Vallefiorita);
    Giuseppe Mancini (1952, Catanzaro);
    Floriano Siniscalco (1970, Paola);
    Emanuele Ionà (1978, Lamezia Terme);
    Francesco Buffone (1967, Sambiase);
    Bruno Vincenzo Scalzo (1968, Conflenti);
    Gianpaolo Bevilacqua (1968, Lamezia Terme);
    Roberto Mignucci (1955, Roma);
    Marcello Mendicino (1963, Falerna);
    Pasquale Clericò (1950, Catanzaro);
    Ferdinando Saracco (1965, Catanzaro);
    Pasquale Torquato (1958, San Mango d’Aquino).
     
    (Ultimo aggiornamento 13.31)
    La Procura della Repubblica di Lamezia Terme ha chiesto al Gip l’applicazione di misure interdittive nei confronti dei 12 componenti del Consiglio d’amministrazione della Sacal, la società di gestione dell’aeroporto.  La richiesta rientra nell’inchiesta della Procura, denominata “Eumenidi”, che ha portato stamattina all’arresto del presidente Massimo Colosimo, del direttore generale Pierluigi Mancuso e del responsabile dell’Ufficio legale della società Ester Michienzi tutti e tre ai domiciliari. L’inchiesta é stata condotta dai sostituti procuratori di Lamezia Marta Agostini e Giulia Maria Scavello. Tra i reati contestati: Corruzione, peculato, falso, abuso d’ufficio e concussione. Le indagini coordinate da Salvatore Curcio dal procuratore di Lamezia. Tra i componenti per cui è stata chiesta l’interdizione anche Enzo Bruno che è presidente della Provincia. 
     
    Analoga richiesta di interdizione é stata fatta anche nei confronti di pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio legati alla gestione della Sacal. La Guardia di Finanza sta eseguendo, inoltre, 40 perquisizioni nei confronti di altrettante persone indagate nell’inchiesta, tra cui esponenti di istituzioni ed uffici pubblici ed imprenditori. Guardia di Finanza anche nella sede della Provincia ma non è certo il collegamento con l’indagine di Lamezia.
    Un avviso di garanzia  è stato notificato anche agli imprenditori Floriano Noto e Giuseppe Gatto ma gli indagati sarebbero decine.
    Molte delle contestazioni mosse agli indagati riguardano presunte irregolarita’ nella gestione del progetto “Garanzia Giovani” finalizzato a inserire in un tirocinio retribuito alla Sacal persone, sottolineano gli inquirenti, “meritevoli rispondenti a precisi requisiti”. In particolare, secondo la Procura, sarebbero stati selezionati, anche su pressione di politici locali, solo amici e parenti degli indagati attraverso “interventi artificiosi sulle procedere di selezione previste dal bando pubblico”. Sarebbero anche emersi episodi di peculato da parte dei dirigenti della societa’ aeroportuale attraverso viaggi, pranzi e soggiorni per scopi personali, effettuati in strutture ricettive di lusso, con l’imputazione indebita dei relativi costi “spesso assai elevati”, al bilancio della stessa societa’ a partecipazione pubblica. 
       Ulteriori illeciti sarebbero emersi in relazione all’assegnazione di “consulenze fantasma” per decine di migliaia di euro e alla selezione di personale per incarichi interni “tutti lautamente retribuiti – secondo gli inquirenti – con soldi pubblici”, affidati in possesso di requisiti “inferiori” rispetto a quelli di concorrenti esclusi illegittimamente “ricorrendo ad atti falsi”. Le indagini si sono avvalse di intercettazioni telefoniche e ambientali.
     

     

     
     
     

     

     

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