Federazione Popolare per Catanzaro, focus sul centro storico

Ieri la presentazione della lista a sostegno della candidatura di Abramo. Le critiche alla giunta regionale 

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    Ferve l’attività della “Federazione Popolare per Catanzaro”, che oggi si è riunita nella sede di Via San Nicola per discutere di centro storico e di altri temi di interesse per la città. Ieri, intanto, il nuovo soggetto politico – costituito dal Nuovo Cdu, Alleanza per Catanzaro, Rete Popolare e altri movimenti e associazioni che stanno aderendo – si è presentato nella Sala Concerti di Palazzo De Nobili, annunciando anche la sua lista.

    Ad animare il progetto Franco Longo, Vito Bordino, Giacomo Muraca, Andrea Critelli, Peppino Calabretta e Mario Tassone. Durante l’incontro con la stampa sono state illustrate le motivazioni alla base dell’impegno elettorale “destinato ad avere una continuità politico-amministrativa. Federazione Popolare per Catanzaro – è stato detto – è a sostegno della candidatura a sindaco di Sergio Abramo e c’è la massima disponibilità a contribuire con idee e proposte che non si fermeranno soltanto all’appuntamento elettorale, ma si dispiegheranno anche in futuro.

    Tra le altre cose è stato pure messo in rilievo come tale piano nasca dall’incontro con varie esperienze e questo lo rende un ‘elemento nuovo’ che non vuole offrire un mero apporto quantitativo, ma anche e soprattutto un serio arricchimento ad un’amministrazione comunale tra poco alle prese con questioni di fondamentale importanza per il capoluogo. Uno degli aspetti chiave – è stato aggiunto – sarà il giudizio che i catanzaresi saranno chiamati a dare sulla presidenza e sul consiglio regionale che fino a oggi si sono distinti per la loro insensibilità e immotivata scarsa considerazione verso il capoluogo. Una disattenzione verso la nostra città che si evince peraltro anche dal Dpf degli interventi previsti dal Governo che esclude completamente la regione e quindi Catanzaro. Tutto ciò – è stato infine affermato – nel più totale silenzio della Giunta Oliverio. Riteniamo, dunque, che questa politica penalizzi e ipotechi in negativo l’avvenire della Calabria”. D.C.   

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